Tokyo, 6 giugno 2024 – L’Agenzia Spaziale Europea ha aperto il suo primo ufficio stabile in Asia, scegliendo la Torre X-Nihonbashi di Tokyo come quartier generale. Un passo importante, che secondo i vertici dell’ESA apre un nuovo capitolo nella collaborazione tra Europa e Giappone nel campo spaziale. L’annuncio è arrivato ieri mattina, durante la Nihonbashi Space Week, dalle parole di Eric Morel de Westgaver, direttore della strategia, degli affari legali e delle relazioni esterne dell’ESA. “Il legame tra ESA e Giappone è prezioso e più vecchio dell’ESA stessa”, ha detto davanti a una platea di ricercatori, imprenditori e rappresentanti istituzionali.
Tokyo, crocevia di scienza e impresa
La scelta di Tokyo, e in particolare della Torre X-Nihonbashi, non è un caso. Da tempo è il luogo dove si incontrano mondo accademico, imprese e istituzioni governative, creando un terreno fertile per nuove opportunità. Il nuovo ufficio ESA sarà un collegamento diretto con la JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, ma anche con l’animato ecosistema di start-up locali. “Vogliamo rafforzare la presenza europea in Asia e facilitare lo scambio di competenze”, ha aggiunto Morel de Westgaver, sottolineando come la collaborazione sia ormai solida su molti fronti.
Missioni in tandem con un obiettivo chiaro
Negli ultimi anni, ESA e JAXA hanno lavorato insieme su progetti di rilievo internazionale. Oggi condividono l’orbita terrestre bassa con la missione EarthCare, lanciata per studiare il clima e i cambiamenti ambientali. Ma la cooperazione va oltre: la sonda BepiColombo, partita nel 2018, sta viaggiando verso Mercurio grazie a un’intesa tra le due agenzie. E c’è di più. “Ci stiamo avvicinando all’asteroide Dimorphos con Hera”, ha ricordato il direttore ESA, parlando della missione europea che analizzerà gli effetti dell’impatto della sonda DART della NASA sul corpo celeste.
Difesa planetaria: Ramses e Destiny+ in arrivo
Il rafforzamento dei legami si traduce anche in nuovi progetti. Tra i più importanti, il lancio congiunto di due missioni dedicate alla difesa planetaria: Ramses per l’Europa e Destiny+ per il Giappone. Durante la Space Week è stato annunciato che le due sonde partiranno insieme nei prossimi anni per studiare da vicino asteroidi potenzialmente pericolosi e testare nuove tecnologie per proteggere la Terra. Un tema che, soprattutto negli ultimi mesi, ha attirato l’attenzione anche sul piano politico, dopo vari passaggi ravvicinati di oggetti celesti.
Un ecosistema spaziale che cresce a vista d’occhio
La presenza dell’ESA a Tokyo è anche un riconoscimento del ruolo sempre più importante del Giappone nell’innovazione spaziale. Negli ultimi cinque anni, dati del Ministero dell’Economia giapponese mostrano la nascita di oltre 100 start-up specializzate in satelliti, propulsione e servizi di osservazione. La Torre X-Nihonbashi ospita già laboratori condivisi e spazi di coworking dove giovani ingegneri e ricercatori collaborano con aziende come Mitsubishi Electric e startup come Astroscale. “L’arrivo dell’ESA qui manda un segnale chiaro”, ha commentato un manager locale, “ci aiuterà ad aprire nuove porte verso l’Europa”.
Reazioni positive e prospettive aperte
La notizia è stata accolta con entusiasmo sia dal mondo scientifico che da quello industriale. Hiroshi Yamakawa, presidente della JAXA, ha parlato di “un passo avanti verso una collaborazione più stretta”, mentre dall’Europa si sottolinea l’opportunità di attrarre investimenti e talenti. Alcuni osservatori fanno notare come la presenza fisica dell’ESA in Asia possa facilitare la partecipazione a bandi e progetti multilaterali, in un momento in cui la competizione globale nel settore spaziale si fa sempre più serrata.
Un legame che dura da decenni
La collaborazione tra Europa e Giappone nel campo spaziale non è una novità. Già negli anni Ottanta le due agenzie avevano avviato scambi tecnici e progetti comuni, spesso lontano dai riflettori. Solo negli ultimi anni, con la crescita del mercato privato nello spazio, il rapporto si è intensificato, coinvolgendo università, centri di ricerca e imprese innovative. “Abbiamo imparato molto gli uni dagli altri”, ha confidato un funzionario ESA presente all’inaugurazione.
Lo sguardo è già rivolto avanti
L’apertura dell’ufficio ESA a Tokyo segna un nuovo punto di partenza. Le sfide non mancano: dalla gestione dei detriti spaziali allo sviluppo di tecnologie sostenibili per esplorare il Sistema Solare. Ma la rotta è chiara. “Solo lavorando insieme potremo affrontare le grandi sfide del futuro”, ha concluso Morel de Westgaver. E, tra i corridoi della Torre X-Nihonbashi, già si parlava delle prossime missioni con un misto di orgoglio e attesa.
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