Welfare e servizi sociali: il fulcro della XI consiliatura secondo Bitti del Cnel

Welfare e servizi sociali: il fulcro della XI consiliatura secondo Bitti del Cnel

Welfare e servizi sociali: il fulcro della XI consiliatura secondo Bitti del Cnel

Matteo Rigamonti

Ottobre 28, 2025

Roma, 6 giugno 2024 – L’XI Consiliatura del Cnel sta puntando i riflettori su welfare e servizi sociali. A spiegarlo è stato ieri Fiovo Bitti, consigliere del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, durante l’incontro “Salute, imprese e lavoro” organizzato a Roma insieme alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Una giornata pensata per fare il punto sulle politiche sociali italiane e sulle possibili riforme.

Servizi sociali, la fotografia aggiornata del territorio

Fin dall’avvio, l’Osservatorio nazionale sui servizi sociali territoriali, istituito proprio al Cnel, si è messo al lavoro per dare un quadro chiaro e aggiornato delle politiche sociali nel Paese. “Volevamo scattare una foto reale della situazione – ha detto Bitti – e la relazione sui Servizi sociali territoriali 2024 è un punto di partenza concreto per chiunque voglia capire dove siamo e dove possiamo andare”. Il documento, presentato da poco, raccoglie dati e analisi sulle condizioni dei servizi sociali nei diversi territori, mettendo in luce sia le criticità che le buone pratiche.

Dalla relazione emerge chiaramente che esistono forti differenze tra Nord e Sud nella qualità e nell’accesso ai servizi. In alcune zone, infatti, i comuni fanno ancora fatica a garantire i livelli essenziali di assistenza, mentre in altri sono partite sperimentazioni innovative. “Non possiamo chiudere gli occhi davanti a queste disparità – ha sottolineato Bitti – serve una legge che aiuti a colmare il divario”.

Rivedere la legge quadro 328/2000: cosa cambia

Da questa analisi è nata una proposta di legge del Cnel che punta a rivedere la legge quadro 328 del 2000, la norma che da oltre vent’anni regola il sistema dei servizi sociali in Italia. Il testo, presentato nei mesi scorsi, contiene una serie di cambiamenti pensati per adattare la legge alle nuove esigenze emerse nel tempo.

“Il nostro scopo – ha spiegato ancora Bitti – è dare più forza agli enti locali e assicurare maggiore uniformità nei servizi offerti”. Tra le novità del disegno di legge ci sono strumenti di controllo più efficaci e una migliore integrazione tra servizi sociali e sanitari. Un passo che, secondo chi lo sostiene, potrebbe migliorare l’assistenza alle persone più fragili.

Le Aziende pubbliche di servizi alla persona sotto la lente

Un altro tema caldo riguarda le Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). Anche qui il Cnel ha presentato una proposta di legge, ora all’esame della Commissione parlamentare competente. L’obiettivo è aggiornare le regole che riguardano queste strutture, spesso fondamentali per l’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità.

“Le Asp sono un punto di riferimento per il welfare locale – ha ricordato Bitti – ma hanno bisogno di regole più chiare e di strumenti adeguati per affrontare le nuove sfide”. Il testo in discussione prevede una revisione della gestione e una maggiore trasparenza nell’uso delle risorse.

Istituzioni e territori: un dialogo necessario

L’incontro di Roma ha visto la presenza di rappresentanti delle Regioni, delle Province autonome e delle amministrazioni locali. Un momento di confronto importante, pensato per rafforzare il lavoro comune tra i diversi livelli istituzionali. “Solo collaborando possiamo costruire un welfare più giusto”, ha detto uno dei partecipanti, mentre fuori dalla sala alcuni consiglieri si fermavano a discutere davanti a una mappa dell’Italia appesa al muro.