Milano, 5 giugno 2024 – Amazon ha annunciato un taglio netto di 14.000 posti tra i colletti bianchi a livello globale. Secondo l’azienda, l’obiettivo è snellire l’organizzazione, ridurre la burocrazia interna e liberare risorse da investire in futuro. La notizia è arrivata ieri sera con una nota interna firmata da Beth Galetti, responsabile delle risorse umane del gruppo.
Amazon sfoltisce: via 14.000 impiegati nel mondo
Il taglio riguarda soprattutto impiegati e quadri amministrativi. Il provvedimento rientra in una revisione dell’organizzazione già avviata da qualche mese. “Stiamo apportando alcune modifiche che coinvolgeranno parte del personale”, ha scritto Galetti in una mail ai dipendenti. Fonti interne dicono che i tagli interesseranno principalmente le sedi negli Stati Uniti e in Europa, con qualche effetto anche in Asia.
La decisione arriva in un momento di forte concorrenza nel mondo dell’e-commerce e della logistica. Negli ultimi trimestri, il gruppo guidato da Andy Jassy ha visto crescere i ricavi, ma anche i costi operativi. Da qui la necessità, spiegano dall’azienda, di semplificare le decisioni e usare meglio le risorse per restare al passo con un mercato sempre più affollato.
Dietro ai tagli: meno burocrazia, più velocità
Secondo le prime informazioni, i licenziamenti non coinvolgeranno chi lavora nei magazzini o nella logistica di base, ma si concentreranno su ruoli amministrativi, gestionali e tecnici. “L’idea è togliere qualche passaggio inutile e dare più autonomia ai team rimasti”, racconta chi conosce bene il dossier. Meno livelli di gerarchia, insomma, per accelerare le decisioni.
Beth Galetti ha sottolineato che questo cambiamento servirà a “liberare risorse da investire in nuove attività”, senza però entrare nel dettaglio. Negli ultimi mesi Amazon ha puntato forte sull’intelligenza artificiale e sui servizi cloud, due settori chiave per il futuro dell’azienda. Non è escluso che una parte dei fondi risparmiati venga destinata proprio a questi ambiti.
Tra i lavoratori cresce l’incertezza, sindacati in allerta
La notizia dei licenziamenti ha creato preoccupazione tra i dipendenti. Nella sede europea di Lussemburgo, alcuni hanno già ricevuto comunicazioni personali nelle prime ore di ieri. “Non sappiamo chi sarà coinvolto, c’è molta incertezza”, racconta un impiegato che preferisce restare anonimo. I sindacati sono stati informati solo dopo la decisione. “Vogliamo chiarezza sui criteri usati e sulle garanzie per i lavoratori”, dice un rappresentante della Cgil.
Amazon dovrebbe offrire un pacchetto di uscita con indennità e supporto nella ricerca di un nuovo lavoro. Ma in molti temono che questo sia solo l’inizio di una ristrutturazione più ampia. “Non è la prima volta che assistiamo a tagli simili”, ricorda un delegato sindacale tedesco, ricordando le riduzioni del personale nel 2022 e nel 2023.
Un fenomeno globale, futuro ancora incerto
Il taglio di 14.000 posti si inserisce in un trend che sta colpendo tutto il settore tecnologico. Nell’ultimo anno, anche grandi nomi come Google e Meta hanno annunciato tagli pesanti. Secondo i dati di Layoffs.fyi, solo nel 2024 sono stati eliminati oltre 80.000 posti nelle principali aziende tech.
Amazon ribadisce la volontà di continuare a investire in innovazione e servizi di qualità. “Siamo convinti che questi cambiamenti ci renderanno più agili e competitivi”, ha chiuso Galetti nel messaggio interno. Ora restano da capire gli effetti concreti su lavoratori e territori. Nei prossimi giorni sono previsti incontri tra azienda e sindacati per definire i dettagli.
Nei corridoi delle sedi di Seattle, Londra e Milano si respira un clima di attesa. I dipendenti cercano risposte mentre Amazon si prepara a una nuova fase della sua storia.
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