Napoli, 5 giugno 2024 – Chiara Ferragni, nota imprenditrice digitale e volto dei social, si appresta a risarcire Adriana, pensionata 76enne di Avellino, che si è sentita truffata dopo aver acquistato i Pandoro Pink Christmas. La vicenda, che ha acceso un acceso dibattito negli ultimi mesi, nasce da un’iniziativa benefica promossa dall’influencer, finita nel mirino della giustizia per truffa aggravata.
Ferragni pronta a risarcire: accordo vicino
Secondo fonti vicine al caso, le trattative tra gli avvocati di Ferragni e quelli di Adriana sono quasi concluse. L’intesa dovrebbe prevedere un risarcimento di 500 euro, la cifra che la pensionata ha chiesto per il danno subito. Adriana, assistita dagli avvocati Giulia Cenciarelli e Mario Di Salvia, si era costituita parte civile lo scorso settembre, dopo aver scoperto che la sua donazione, a suo dire, non era mai arrivata a destinazione.
Il prossimo appuntamento in tribunale è fissato per il 4 novembre davanti al giudice della terza penale, Ilio Mannucci Pacini. In quella sede, Adriana dovrebbe ritirare la sua richiesta di parte civile, chiudendo così la sua posizione nel processo.
“Voleva solo fare beneficenza”: la versione della pensionata
“Voleva solo fare beneficenza”, spiegano i legali della signora, sottolineando che la loro assistita è una fedele cattolica e aveva partecipato all’iniziativa con convinzione. Solo ad aprile scorso la pensionata si è accorta che la donazione promessa non era stata effettivamente destinata allo scopo dichiarato. Da qui la decisione di rivolgersi alla magistratura.
Il caso dei Pandoro Pink Christmas ha coinvolto centinaia di consumatori in tutta Italia. Molti hanno raccontato di aver acquistato il prodotto convinti che una parte del ricavato sarebbe andata in beneficenza. Le indagini della Procura hanno invece evidenziato discrepanze tra la pubblicità e l’effettiva destinazione dei fondi.
Processo ancora aperto: altre parti civili e rito abbreviato
Il processo a carico di Chiara Ferragni va avanti. Restano infatti in piedi le richieste di costituzione di parte civile presentate da due associazioni di consumatori, sulle quali il giudice dovrà decidere nelle prossime settimane. Secondo fonti giudiziarie, è probabile che il processo si svolga con rito abbreviato, una procedura che accelera i tempi e prevede uno sconto di pena in caso di condanna.
Le prossime udienze sono già fissate: 25 novembre e 19 dicembre. Solo allora si potrà avere un quadro più chiaro sulle responsabilità e sulle possibili conseguenze per l’imprenditrice digitale. La sentenza potrebbe arrivare già a gennaio.
Un caso che fa riflettere su influencer e consumatori
La vicenda ha acceso i riflettori sul rapporto tra influencer, pubblicità e tutela dei consumatori. Diverse associazioni, come Codacons e Altroconsumo, hanno chiesto regole più severe per chi promuove iniziative commerciali con scopi benefici. “Serve più trasparenza”, ha ribadito nei giorni scorsi il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando l’evoluzione del caso Ferragni.
L’influencer, da parte sua, ha sempre respinto le accuse di dolo, affermando di aver agito “in buona fede” e di voler chiarire tutto davanti ai giudici. Il suo staff legale non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali nelle ultime ore, limitandosi a confermare che “le trattative sono in corso”.
Tra delusione e speranza ad Avellino
Ad Avellino, la notizia di un possibile accordo tra Ferragni e Adriana è stata accolta con un misto di sollievo e soddisfazione. “Non è solo una questione di soldi”, ha raccontato una vicina della pensionata, “ma di principio”. La storia della 76enne è diventata un simbolo per molti anziani che si sono sentiti ingannati dalle promesse pubblicitarie.
Ora resta da vedere come andrà avanti il processo principale e quali effetti avrà sull’influencer. Intanto, Adriana dice di voler voltare pagina: “Volevo solo aiutare qualcuno”, avrebbe ripetuto ai suoi avvocati. E forse, per lei, questa storia sta per chiudersi davvero.
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