Roma, 7 giugno 2024 – La Legge di Bilancio 2026 cambia le carte in tavola per chi assiste familiari con disabilità: arrivano controlli più stringenti sulle agevolazioni della Legge 104 dedicate ai caregiver familiari. A spiegarlo è stata l’avvocata Lilla Laperuta, esperta di diritto del lavoro, che ha illustrato le novità del disegno di legge ora al vaglio del Parlamento. Il testo, già passato al Senato dopo il via libera della Ragioneria Generale dello Stato lo scorso 22 ottobre, dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2025.
Caregiver familiari e Legge 104: cosa cambia davvero
Il ruolo del caregiver familiare è stato riconosciuto per la prima volta nella legge di bilancio 2018 (art.1, L. n. 205/2017). La legge definisce come caregiver chi assiste il coniuge, il partner dell’unione civile, il convivente di fatto, un parente entro il secondo grado o anche il terzo, in presenza di malattie o disabilità che limitano l’autonomia della persona assistita. La Legge 104/1992 resta la pietra angolare del welfare italiano, assicurando permessi retribuiti ai lavoratori che devono prendersi cura di un familiare con disabilità grave.
L’avvocata Laperuta spiega che “l’handicap è considerato grave quando la perdita di autonomia è tale da richiedere un’assistenza costante e globale”. I permessi della Legge 104 consentono ai lavoratori di allontanarsi dal lavoro per aiutare il familiare, ma il diritto a questi permessi è strettamente legato alle reali necessità di assistenza.
Controlli più duri per fermare gli abusi
Il disegno di legge introduce un giro di vite sui controlli per evitare abusi nell’uso dei permessi della Legge 104, soprattutto nel pubblico impiego. “C’è abuso quando l’assenza dal lavoro non è giustificata dall’effettiva assistenza al disabile”, spiega Laperuta. Per questo, il datore di lavoro potrà chiedere all’Inps di verificare che persistano i requisiti sanitari che danno diritto ai permessi.
L’Inps potrà contare sull’aiuto di medici delle Asl, degli ospedali pubblici, delle aziende ospedaliere universitarie e della sanità militare. “Ora si aspetta un decreto del Ministero del Lavoro per capire come funzioneranno queste verifiche”, precisa l’avvocata.
Più trasparenza nelle pubbliche amministrazioni
Le pubbliche amministrazioni dovranno fornire dati precisi sulle assenze legate ai permessi e sulle persone assistite, per evitare che più persone usino lo stesso beneficio per lo stesso disabile. “Le amministrazioni dovranno segnalare sia l’evento di fruizione sia chi è assistito”, spiega Laperuta.
La stretta riguarda anche i congedi straordinari e parentali, previsti dall’articolo 42 del D.lgs 151/2001 e dall’articolo 8 della legge 22 maggio 2017, n. 8, e vale per lavoratori pubblici e privati.
Risorse più controllate per un welfare sostenibile
L’articolo 129 del disegno di legge, intitolato “Norme di revisione e di razionalizzazione della spesa”, punta a far sì che i fondi per l’assistenza ai disabili siano spesi in modo corretto e trasparente. Fonti parlamentari sottolineano che solo così si potrà costruire un sistema di welfare più giusto e sostenibile.
Nel frattempo, sindacati e associazioni di caregiver seguono con attenzione l’iter del provvedimento. “Serve chiarezza sulle nuove regole – racconta una rappresentante di un’associazione romana – perché chi assiste un familiare non può vivere nell’incertezza”. La partita è appena iniziata, tra la necessità di controlli più rigidi e la tutela dei diritti di chi assiste.
