Dieci anni per trasformare le Pmi: Federmanager chiede 10 miliardi di investimenti

Dieci anni per trasformare le Pmi: Federmanager chiede 10 miliardi di investimenti

Dieci anni per trasformare le Pmi: Federmanager chiede 10 miliardi di investimenti

Matteo Rigamonti

Ottobre 29, 2025

Roma, 13 giugno 2024 – Un appello forte al Governo: servono 10 miliardi di euro per un Piano straordinario che renda più professionali e organizzate 20mila Pmi italiane nei prossimi dieci anni. È questa la richiesta emersa oggi a Roma, durante l’Assemblea nazionale federale “Orizzonti industriali – l’Italia che produce il futuro”, tenutasi all’Auditorium Conciliazione per celebrare gli 80 anni dalla fondazione della federazione. L’obiettivo è chiaro: raddoppiare le imprese in grado di competere all’estero e rafforzare tutto il sistema produttivo del Paese.

Un piano da 10 miliardi per dare slancio alle Pmi

L’assemblea, piena fin dalle prime ore, ha visto il presidente della federazione – il cui nome non è stato reso noto – presentare la proposta con parole nette: “Chiediamo al Governo un programma da 10 miliardi, un miliardo all’anno, per far crescere la managerialità in 20mila piccole e medie imprese”. I dati mostrano che oggi solo una piccola parte delle oltre 200mila Pmi italiane ha una struttura manageriale capace di affrontare i mercati esteri. “Serve un salto di qualità”, ha detto il presidente dal palco. “Senza una guida solida e moderna, le nostre aziende rischiano di restare indietro”.

Competere nel mondo, puntando sulle filiere nazionali

La parola d’ordine è competitività internazionale. Per gli organizzatori, professionalizzare le imprese è la chiave per “raddoppiare le aziende italiane pronte a sfidare il mercato globale e a trainare tutte le filiere nazionali”. Un obiettivo ambizioso, che richiede un “cambio di passo nelle politiche pubbliche”, come è stato sottolineato più volte. Durante la mattinata, diversi imprenditori hanno raccontato la loro esperienza. Marco Bianchi, titolare di una Pmi meccanica a Brescia, ha spiegato: “Abbiamo investito in formazione e innovazione, ma senza un supporto concreto rischiamo di non farcela contro la concorrenza”.

La richiesta arriva in un momento delicato

La proposta arriva in un momento complicato per l’economia italiana. I dati Istat di maggio mostrano una crescita del Pil dello 0,3% nel primo trimestre 2024, mentre le esportazioni delle Pmi hanno registrato un leggero calo rispetto all’anno scorso. “Non possiamo permetterci di perdere terreno”, ha commentato Francesca Rossi, vicepresidente della federazione. “Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale del nostro sistema produttivo: senza investimenti mirati rischiamo di vanificare decenni di lavoro”.

Formazione e innovazione al centro del piano

Il cuore del piano è la formazione. “Non basta digitalizzare o automatizzare”, ha spiegato ancora Rossi. “Serve una cultura manageriale vera, capace di guidare innovazione e crescita”. Il programma da 10 miliardi prevede incentivi per assumere manager qualificati, corsi di formazione avanzati e supporto all’internazionalizzazione. “Solo così”, ha aggiunto il direttore generale della federazione, “potremo colmare il divario con i principali competitor europei”.

Reazioni e attese dal Governo

L’appello è stato ascoltato con attenzione dai rappresentanti istituzionali presenti. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Giovanni Esposito, ha detto: “Valuteremo con attenzione la proposta. La crescita delle Pmi è una priorità per il Paese”. Nessuna promessa formale, almeno per ora. Ma tra i corridoi dell’Auditorium Conciliazione, molti imprenditori si sono detti fiduciosi. “Abbiamo bisogno di risposte concrete”, ha confidato una giovane imprenditrice del settore tessile.

La giornata si è chiusa con un lungo applauso e la promessa di tornare presto a discutere le proposte. Sullo sfondo resta la sfida vera: rendere davvero competitive le Pmi italiane nel prossimo decennio.