Milano, 12 giugno 2024 – Il prezzo del gas naturale ha iniziato la giornata in rialzo alla borsa di Amsterdam, punto di riferimento per gli scambi europei. I future Ttf, il principale indice per il metano in Europa, hanno segnato un aumento dello 0,62%, arrivando a 31,69 euro al megawattora. Un dato modesto, ma che richiama l’attenzione di operatori e grandi consumatori di energia, in un quadro ancora segnato da tensioni geopolitiche e fluttuazioni della domanda.
Gas in crescita ad Amsterdam: cosa sta succedendo
Il rialzo registrato poco dopo le 9 del mattino (ora italiana) arriva dopo giorni di relativa calma sui mercati energetici europei. Gli esperti spiegano che a spingere i prezzi sono diversi fattori: da un lato, le previsioni meteo che indicano temperature più fredde del previsto in alcune zone del Nord Europa; dall’altro, le tensioni sulle forniture dalla Russia e i timori di interruzioni nei rifornimenti attraverso l’Ucraina.
“Il mercato è molto nervoso a ogni segnale che possa mettere a rischio le forniture,” ha detto stamattina un trader della City di Londra, raggiunto al telefono. “Anche piccoli movimenti possono scatenare reazioni immediate, soprattutto ora che gli stoccaggi sono ancora sotto controllo.” I dati di Gas Infrastructure Europe mostrano che le riserve europee sono attorno all’80% della capacità totale, un livello che dà qualche garanzia, ma non basta a far scendere l’allarme in vista dell’autunno.
Bollette più care in vista: cosa cambia per famiglie e imprese italiane
L’aumento del prezzo del gas si riflette direttamente sulle bollette di famiglie e imprese. In Italia, dove il metano copre ancora una fetta importante del fabbisogno energetico, ogni variazione del Ttf è seguita con attenzione sia dalle autorità sia dagli operatori industriali. “Siamo in una fase delicata,” ha ammesso ieri sera Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia. “Le oscillazioni internazionali si sentono subito sul mercato interno e rischiano di aumentare i costi per le aziende manifatturiere.”
Secondo Arera, un aumento di un euro sul prezzo medio mensile può far salire la spesa annuale di circa 20 euro per una famiglia tipo. Un impatto contenuto per ora, ma che potrebbe diventare più pesante se il trend rialzista dovesse continuare nei prossimi mesi.
Mercato del gas in Europa: tra guerra e domanda asiatica
Il mercato europeo del gas resta in balìa degli eventi internazionali. La guerra in Ucraina continua a creare instabilità: i flussi dalla Russia sono ai minimi storici e ogni notizia su possibili tagli viene seguita con grande attenzione. A questo si aggiunge la pressione crescente dalla domanda asiatica di GNL (gas naturale liquefatto). Nelle ultime settimane la Cina ha aumentato i suoi acquisti, spostando alcuni carichi spot verso i porti orientali e riducendo così le forniture disponibili per l’Europa.
“Il quadro è fragile,” ammette un analista di Refinitiv Energy. “Le forniture via gasdotto sono sempre più incerte e il GNL si gioca sul mercato globale, dove la concorrenza è spietata.” Solo ieri, il terminale di Rotterdam ha visto una flessione negli arrivi rispetto alla media mensile, mentre alcuni operatori hanno segnalato ritardi negli arrivi dagli Stati Uniti.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Gli operatori guardano con prudenza al futuro. Se da una parte gli stoccaggi europei garantiscono una certa tranquillità per l’estate, dall’altra la volatilità dei prezzi potrebbe aumentare con l’avvicinarsi dell’autunno. “Molto dipenderà da come andrà la domanda asiatica e dalla situazione geopolitica,” spiega un funzionario del Ministero dell’Ambiente. “Monitoriamo i flussi ogni giorno e siamo pronti a intervenire se serve.”
Nel frattempo, il prezzo del gas ad Amsterdam resta sotto la lente. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime giornate di contrattazione: solo allora si capirà se il rialzo di oggi è un semplice aggiustamento o l’inizio di una nuova fase di tensione sui mercati energetici europei.
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