Roma, 13 giugno 2024 – Cinecittà ha ospitato oggi il cuore della Conferenza Mondiale degli Archivi televisivi Fiat/Ifta, un evento che ha visto riunirsi oltre 300 istituzioni archivistiche, televisive e culturali da più di 65 Paesi. Al centro dell’attenzione c’è stato il centenario dell’Archivio storico Luce, celebrato come un patrimonio di tutti gli italiani e un motivo di orgoglio nazionale. “Vederlo riconosciuto a livello internazionale è un vero privilegio, sia per chi ci lavora sia per il nostro Paese”, ha detto Antonio Saccone, presidente di Cinecittà, durante una pausa dei lavori.
Archivio Luce: la storia dell’Italia in immagini
Durante la conferenza, Saccone ha ricordato che l’Archivio Luce è “uno specchio del Paese”. Racconta la storia italiana dal 1924 a oggi attraverso decine di migliaia di filmati e milioni di fotografie. “Cultura, politica, arte, scienza, sport, spettacolo: tutto passa da qui”, ha spiegato indicando la sala piena di delegati stranieri. Fondato esattamente cento anni fa, l’archivio conserva materiali che vanno dalla cronaca alla vita di tutti i giorni, offrendo uno sguardo unico sull’identità collettiva italiana.
Intelligenza artificiale e fake news sotto la lente
La conferenza Fiat/Ifta ha affrontato anche temi caldi e attuali. Si è parlato dell’intelligenza artificiale e del suo ruolo nella gestione e nella valorizzazione degli archivi audiovisivi, della diffusione delle fake news e dei rischi legati alla manipolazione dei documenti storici. “Non si tratta solo di conservare il passato – ha detto Saccone – ma di capire come questi materiali influenzano il presente e il futuro della società”. La discussione si è concentrata sull’importanza di mantenere l’autorevolezza dei documenti d’archivio per garantire un’informazione corretta.
Un tesoro culturale tutelato dall’Unesco
L’Archivio Luce, riconosciuto e protetto dall’Unesco, è spesso citato come esempio a livello internazionale. “Sapere di avere un bene culturale così, ammirato da archivi e platee di tutto il mondo, ci lega profondamente alla nostra identità e ci apre al dialogo globale”, ha aggiunto Saccone. La presenza di delegazioni da Europa, America Latina, Asia e Africa ha confermato l’interesse mondiale per il modello italiano di conservazione e valorizzazione del patrimonio audiovisivo.
La responsabilità di custodire la memoria
Durante la conferenza, diversi interventi hanno messo in luce la grande responsabilità che deriva dalla gestione di un archivio così vasto. “Non è solo una ricchezza inestimabile – ha detto una funzionaria dell’Istituto Luce – ma anche un dovere su come questi materiali vengono usati e raccontati”. Oggi più che mai, gli archivi di immagini sono strumenti chiave per comunicare, informare e comprendere. “Solo allora si capisce che non è solo una questione legata al passato”, ha concluso Saccone, “ma una sfida su come vogliamo costruire il nostro futuro sociale”.
Un secolo di immagini che parlano di noi
La giornata si è chiusa con una visita guidata tra le teche digitali dell’Archivio Luce, dove scorrono immagini in bianco e nero della Roma degli anni ’30, scene di vita quotidiana nel dopoguerra, volti noti del cinema italiano. “Qui si racconta chi siamo”, ha confidato un archivista mentre mostrava una pellicola restaurata. Tra corridoi silenziosi e sale piene di schermi, resta chiara una cosa: la memoria collettiva non è mai solo un’eredità, ma una responsabilità da custodire e tramandare.
