Meloni: i dirigenti e i lavoratori come motore per l’Italia

Meloni: i dirigenti e i lavoratori come motore per l'Italia

Meloni: i dirigenti e i lavoratori come motore per l'Italia

Matteo Rigamonti

Ottobre 29, 2025

Roma, 7 giugno – Il capitale umano resta una priorità per il governo. Lo ha ribadito oggi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato all’assemblea di Federmanager che si è riunita nella capitale. “Dirigenti e lavoratori insieme sono il motore che spinge il nostro tessuto produttivo e industriale a correre, a resistere alle difficoltà della storia e a rialzarsi dopo ogni caduta”, ha scritto Meloni, sottolineando che il vero valore del Made in Italy sono le persone.

Il capitale umano è il vero motore della competitività

Nel suo intervento, la premier ha puntato su un concetto chiave: il tesoro più grande dell’Italia non è solo materiale, ma è fatto di competenze, esperienza e capacità di adattarsi. “Il capitale umano è ciò che ci permette di restare competitivi a livello internazionale”, ha spiegato Meloni, ricordando la combinazione unica che caratterizza i prodotti italiani: qualità, artigianato, tradizione e innovazione. Un mix che, secondo lei, “fa del Made in Italy una sintesi unica tra gusto, bellezza e stile di vita italiano”.

Non sono parole di circostanza. Nel suo messaggio ai manager, Meloni ha voluto sottolineare che conoscere le proprie radici e saper mettere a frutto le proprie capacità è la base per creare “valore, ricchezza e una crescita duratura”. Un’idea che il governo vuole tradurre in azioni concrete.

Formazione continua e dialogo tra scuola e impresa

In un momento di grandi cambiamenti, la presidente del Consiglio ha messo in luce l’importanza di investire nelle competenze per tutta la vita. Non solo a scuola o all’università, ma anche nei luoghi di lavoro e nelle aziende. “Sapere chi siamo e cosa sappiamo fare è la premessa per creare valore”, ha ribadito Meloni.

Il governo, ha aggiunto, sta lavorando per ridurre il divario tra quello che chiedono le imprese e le professionalità disponibili. Un problema che da anni preoccupa le associazioni di categoria e che, secondo Meloni, richiede “impegno e risorse” mirate. “È una priorità che il governo ha ben chiara”, ha assicurato.

Trasmettere le competenze alle nuove generazioni

Un altro tema importante del messaggio è la staffetta generazionale. Meloni ha sottolineato quanto sia fondamentale che le competenze accumulate nelle aziende passino ai giovani. Un passaggio decisivo, soprattutto per le tante piccole e medie imprese italiane e le realtà a conduzione familiare.

“Dobbiamo assicurarci che le competenze arrivino alle nuove generazioni”, ha scritto la premier. Il rischio, come molti osservano, è di perdere un patrimonio di conoscenze costruito in decenni di lavoro. Per questo l’esecutivo punta a sostenere percorsi di affiancamento e formazione interna.

Le misure in campo e le sfide da affrontare

Meloni ha ricordato che il governo ha già messo in campo alcune misure. Nel disegno di legge sulle PMI, in discussione in Parlamento, ci sono incentivi per favorire il passaggio delle competenze e aiutare la crescita professionale dei giovani. Tuttavia, ha ammesso la presidente del Consiglio, “sappiamo che c’è ancora molto da fare per una vera e concreta staffetta generazionale”.

Il ruolo dei manager, secondo Meloni, è fondamentale. “Anche qui il vostro contributo è decisivo”, ha scritto rivolgendosi ai presenti all’assemblea Federmanager. Un riconoscimento che arriva in un momento delicato per l’economia italiana, chiamata a confrontarsi con sfide globali sempre più complesse.

Manager e industria: una sfida da vincere insieme

La premier ha chiuso il suo messaggio con un appello alla collaborazione tra istituzioni e mondo produttivo. Solo con un dialogo continuo, ha spiegato, si potrà valorizzare davvero il capitale umano e garantire al Paese una crescita solida e duratura.

Tra i presenti si sono subito sentite diverse reazioni. Alcuni dirigenti hanno apprezzato l’attenzione del governo sul tema delle competenze, altri hanno sottolineato che ora servono fatti concreti. “Serve concretezza”, ha confidato un manager lombardo poco dopo la lettura del messaggio. Nell’aria, tra i tavoli dell’assemblea, si respirava una certa attesa: ora tocca alle istituzioni dimostrare che investire sul capitale umano non è solo un bel discorso.