Washington, 28 giugno – Donald Trump annuncia un cambio di rotta sui dazi contro la Cina legati al traffico di fentanyl, proprio alla vigilia del vertice con Xi Jinping, in programma domani in Corea del Sud. La notizia è arrivata direttamente dal presidente americano, che ha parlato con i giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il volo verso Seul. Un passo che arriva in un momento delicato, tra tensioni commerciali e un’emergenza sanitaria che negli Stati Uniti non accenna a diminuire.
Trump apre sul taglio dei dazi: “La Cina ci darà una mano contro il fentanyl”
“Penso che li ridurrò, perché credo che ci daranno una mano con il problema del fentanyl”, ha detto Trump rispondendo ai cronisti poco dopo le 14 locali. Il presidente ha messo l’accento sulla necessità di una stretta collaborazione con Pechino nella lotta contro questa droga sintetica, che ha mietuto migliaia di vittime negli Stati Uniti negli ultimi anni. “La Cina lavorerà insieme alle nostre forze dell’ordine”, ha aggiunto, lasciando capire che il tema sarà centrale nell’incontro di domani.
Fentanyl, un’emergenza che miete vittime
Il fentanyl è un oppioide sintetico fino a cento volte più forte della morfina. Negli Stati Uniti è diventato uno dei principali responsabili delle overdose. I dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) parlano chiaro: nel 2018 oltre 31mila persone sono morte per cause legate a questa sostanza. La maggior parte del fentanyl sequestrato nel Paese, secondo le autorità, arriva dalla Cina o passa attraverso il Messico. Gli Stati Uniti hanno spesso accusato Pechino di non fare abbastanza per bloccare la produzione e l’esportazione dei precursori chimici usati nei laboratori clandestini.
Vertice a Seul, tra scontri commerciali e crisi sanitaria
L’incontro di domani tra Trump e Xi Jinping si inserisce in un clima già segnato da guerre commerciali e minacce di nuove tariffe. Ma la questione del fentanyl ha preso un peso tutto suo nelle ultime settimane. “Siamo pronti a parlare di tutto”, ha detto una fonte della Casa Bianca, “ma la priorità è proteggere la sicurezza degli americani”. La riduzione dei dazi, secondo quanto emerge da ambienti diplomatici, potrebbe essere legata a impegni concreti della Cina per fermare il traffico di droga.
Reazioni contrastanti a Washington e Pechino
A Capitol Hill la notizia ha diviso il fronte politico. Alcuni repubblicani temono che allentare la pressione su Pechino possa indebolire la posizione degli Stati Uniti in un momento in cui la Cina è accusata di pratiche commerciali scorrette. Altri, invece, guardano con favore all’apertura di Trump. “Se serve a salvare vite umane – ha detto il senatore Tom Cotton – vale la pena provarci”. Dall’altra parte del Pacifico, il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha evitato commenti diretti, limitandosi a ribadire che “la Cina è impegnata nella cooperazione internazionale contro il traffico di droga”.
Un dossier complicato tra diplomazia e sicurezza
Il tema del fentanyl resta uno dei punti più delicati nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. Nel 2019 Pechino aveva annunciato nuove restrizioni sulla produzione e vendita della sostanza, ma secondo le agenzie federali americane i risultati sono stati modesti. “Serve un cambio di passo”, ha detto un funzionario della DEA, “altrimenti le vittime continueranno a crescere”. Domani, a Seul, Trump e Xi si troveranno faccia a faccia: non solo per parlare di tariffe e scambi commerciali, ma anche per affrontare la questione della vita di migliaia di americani.
L’attesa sale a Seul: poche certezze, tante speranze
Nelle prossime ore tutti gli occhi saranno puntati sulla capitale sudcoreana. Il vertice, previsto per le 10 locali alla Blue House, potrebbe rappresentare una svolta nella gestione della crisi fentanyl. Oppure aprire un nuovo capitolo di una trattativa lunga e complicata. “Vedremo cosa succederà”, ha concluso Trump prima di scendere dall’aereo presidenziale. Per ora restano le parole, e le promesse. Ma la pressione, quella cresce da entrambe le sponde del Pacifico.
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