Un delitto inquietante: trovata morta dopo un giorno, l’ex vittima di un attacco brutale nel Veronese

Un delitto inquietante: trovata morta dopo un giorno, l’ex vittima di un attacco brutale nel Veronese

Un delitto inquietante: trovata morta dopo un giorno, l’ex vittima di un attacco brutale nel Veronese

Matteo Rigamonti

Ottobre 29, 2025

Verona, 29 ottobre 2025 – Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, 33 anni, è stata trovata senza vita nella sua casa di Castelnuovo del Garda, nel Veronese, martedì sera. A confessare l’omicidio è stato il compagno, Reis Pedroso Douglas, 41 anni, brasiliano. L’uomo ha chiamato i Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda poco dopo la mezzanotte, dicendo di voler togliersi la vita. Solo allora i militari hanno scoperto il corpo di Jessica, colpita da molte coltellate, secondo le prime ricostruzioni.

Una storia di violenze mai davvero fermate

La vicenda si inserisce in un contesto famigliare già difficile. Jessica e Reis convivevano da circa un anno e mezzo. Dal agosto 2024, racconta il comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, Claudio Papagno, erano emersi diversi episodi di maltrattamenti e lesioni ai danni della donna. “Non era la prima volta che la picchiava”, ha detto Papagno. Jessica aveva denunciato, ma poi aveva ritirato la querela, probabilmente sperando in una tregua. Ma la tensione non è mai scesa davvero.

La donna aveva già perso l’affidamento della figlia di sei anni, avuta da una relazione precedente, su richiesta del padre, proprio per il clima violento in casa. Un altro figlio, undici anni, vive in Brasile con il padre biologico. Reis Pedroso non aveva figli con Jessica.

Il braccialetto elettronico sparito e le misure non rispettate

Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata. A fine 2024, secondo il Corriere Veneto, Pedroso era stato accusato di violenza sessuale contro la sorella di Jessica e aveva minacciato i carabinieri intervenuti. Per questo era scattato un ammonimento del questore e la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio.

Ad aprile 2025, l’uomo è stato arrestato dopo un nuovo episodio di violenza: avrebbe trascinato Jessica per i capelli sull’asfalto e l’avrebbe colpita ripetutamente al volto con pugni e la chiave dell’auto. Da allora, aveva il divieto di avvicinarsi alla donna e ai luoghi da lei frequentati, oltre al divieto di dimora a Ponti sul Mincio. Il 19 maggio gli avevano imposto il braccialetto elettronico.

Al momento dell’arresto però Pedroso non lo indossava. I carabinieri stanno ancora cercando il dispositivo. Quello assegnato a Jessica è stato trovato nascosto nel garage della madre a Ponti sul Mincio. Il coltello usato per l’omicidio è stato ritrovato nell’auto dell’uomo.

Lo sportello antiviolenza chiuso e la comunità che riflette

A Castelnuovo del Garda, nel novembre 2022, era stato aperto uno sportello antiviolenza grazie all’associazione Amicizia e solidarietà Castelnuovo del Garda onlus. Ma la nuova amministrazione comunale lo ha chiuso. “Anche qui non mancavano casi di violenza in famiglia”, ricorda Domenico Dal Cero, ex sindaco e ora consigliere di minoranza. Un fatto che pesa oggi come un rimpianto nella comunità.

Reis Pedroso Douglas: un uomo già segnato

Reis Pedroso era già noto alle forze dell’ordine. Aveva una condanna per rifiuto di sottoporsi al test alcolemico e faceva un uso abituale di alcol e droga. Era sotto processo per maltrattamenti e lesioni alla compagna da almeno agosto 2024 ad aprile 2025. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per violenza sessuale sulla sorella di Jessica e per resistenza a pubblico ufficiale.

Gli investigatori dicono che Pedroso era in stato confusionale quando ha confessato. “Probabilmente sotto l’effetto di alcol e droga”, spiega Papagno. All’inizio aveva detto di aver ucciso Jessica sabato sera, ma le prime analisi medico-legali escludono questa ipotesi: la morte risale a circa 24 ore prima del ritrovamento.

Una comunità sotto shock e molte domande senza risposta

L’appartamento in via Centrale a Castelnuovo del Garda è sotto sequestro. I vicini raccontano di aver sentito urla nelle notti prima del delitto, ma nessuno immaginava potesse finire così. Restano molti dubbi sulla gestione delle misure di sicurezza e sull’efficacia dei provvedimenti presi.

Nel silenzio della palazzina, sul cancello spuntano fiori lasciati da chi conosceva Jessica. Una tragedia che riapre la discussione sulla prevenzione della violenza domestica e sull’importanza di mantenere attivi e accessibili i servizi per le donne in difficoltà.


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