Vittorio Sgarbi e la figlia Evelina: un dramma familiare in tribunale a Roma

Vittorio Sgarbi e la figlia Evelina: un dramma familiare in tribunale a Roma

Vittorio Sgarbi e la figlia Evelina: un dramma familiare in tribunale a Roma

Matteo Rigamonti

Ottobre 29, 2025

Roma, 28 ottobre – Questa mattina, al tribunale civile di Roma, si è svolta l’udienza che vede contrapposti Vittorio Sgarbi e sua figlia Evelina. Al centro della contesa, la richiesta di nominare un amministratore di sostegno per il critico d’arte. Dopo aver ascoltato le parti, il giudice ha deciso di prendersi del tempo: la sentenza è prevista entro fine novembre. In aula erano presenti entrambi: Sgarbi, 72 anni, sindaco di Arpino, e la figlia Evelina, modella venticinquenne, nata dalla relazione con Barbara Hary. Prima dell’udienza, Evelina si è rivolta ai cronisti: “Faccio tutto per il bene di mio padre. Altro non posso dire”. Si percepiva una certa tensione.

La richiesta di Evelina e la ferma opposizione di Sgarbi

La vicenda va avanti da settimane. Gli avvocati di Evelina sostengono che Vittorio Sgarbi “non sia più in grado di gestire i propri interessi”. Una tesi che il critico ha respinto con decisione. Già a fine settembre, in un’intervista al Corriere della Sera, Sgarbi aveva detto: “Assegnarmi un tutore? Ma è una forma di affetto, secondo voi? Sono offeso e addolorato”. Parole chiare, che rivelano il suo stato d’animo. “Questa storia racconta molto di come lui vede i rapporti in famiglia”, aveva aggiunto, parlando proprio della figlia.

In quel periodo, Sgarbi si trovava a Viareggio, ospite di un’amica con la compagna Sabrina Colle. “Sto lentamente migliorando: la mia medicina è stata soprattutto Sabrina, con la sua dolcezza mi ha tirato fuori dal tunnel”, aveva confidato. E poi, con un sorriso, aveva scherzato: “Anzi, volete sapere una cosa? Sposerò Sabrina”.

Famiglia spaccata, accuse incrociate

La situazione ha aperto una frattura evidente nella famiglia. Evelina, intervistata da La Stampa, non ha nascosto la sua antipatia per Sabrina Colle: “Negarlo sarebbe falso. Però, se lui fosse lucido e consapevole… Io voglio solo il suo bene”. Una posizione netta, che ha scatenato reazioni.

Alba Sgarbi, l’altra figlia, ha invece voluto rassicurare sulle condizioni del padre: “Papà Vittorio sta bene”, ha detto pubblicamente. Il terzo figlio, invece, ha preferito restare in silenzio. Evelina, però, non ha cambiato idea: “Non mi interessa quello che pensano gli altri”, ha ribadito. E ha aggiunto: “Sembra quasi che io mi sia svegliata una mattina e abbia deciso di fare causa solo per mettere le mani sul patrimonio di famiglia. Ma non è così”.

Il nodo della salute e la denuncia al Gemelli

Sul tavolo resta la questione della salute di Sgarbi. Il critico era stato ricoverato a lungo al Policlinico Gemelli di Roma per una grave depressione. Proprio su quel ricovero, il 20 ottobre Evelina ha presentato una querela contro alcuni operatori dell’ospedale. Secondo lei, medici e infermieri avrebbero fatto firmare il padre in condizioni non idonee.

Un dettaglio delicato, che complica ancora di più una vicenda già segnata da tensioni familiari e dubbi sulla tutela degli interessi personali e patrimoniali di Sgarbi.

Decideranno i giudici, mentre la famiglia resta in attesa

Il giudice si è preso tempo per decidere sulla nomina dell’amministratore di sostegno. La sentenza arriverà nelle prossime settimane. Nel frattempo, l’aria resta pesante. All’uscita dal tribunale, nessuno dei protagonisti ha voluto aggiungere altro. Solo sguardi bassi e pochi scambi tra gli avvocati.

Dietro le incomprensioni, però, emerge anche una preoccupazione sincera per la salute del critico. “Io voglio solo il suo bene”, ha ripetuto più volte Evelina negli ultimi giorni.

Ora la parola passa ai giudici. Da loro dipenderà se e come cambieranno gli equilibri nella famiglia Sgarbi.

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