Roma, 13 giugno 2024 – Ieri sera a Roma è stata raggiunta un’intesa sull’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale del lavoro domestico, che riguarda oltre 817mila assistenti familiari in tutta Italia. La firma, dopo mesi di trattative, porta la data del 12 giugno ed è stata siglata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, insieme alle associazioni datoriali Fidaldo e Domina. Il nuovo contratto entrerà in vigore dal 1° novembre 2025 e introduce cambiamenti importanti sia sul fronte economico che sui diritti.
Aumenti in busta paga e recupero dell’inflazione
Al centro dell’accordo c’è l’aumento dei salari minimi, fissato in 100 euro lordi a regime sul livello medio BS. A questa cifra si sommano altri 135,75 euro, calcolati come recupero del costo della vita secondo l’indice Istat per il periodo 2021-2025. In pratica, molti lavoratori potranno contare su un aumento complessivo che supera i 230 euro lordi. I sindacati parlano di “un passo concreto per difendere il potere d’acquisto di famiglie e assistenti”.
Inoltre, la rivalutazione annuale dei minimi retributivi passerà dall’80 al 90%. Una modifica che, come ha spiegato una delegata di Filcams Cgil, “garantisce una protezione più solida contro l’inflazione e i rincari che hanno colpito il settore negli ultimi anni”.
Più tutele per genitori e chi assiste persone disabili
Non solo soldi. Il nuovo contratto porta anche novità importanti sui diritti. In particolare, si rafforza il sostegno alla genitorialità, un campo in cui il lavoro domestico finora è stato spesso escluso da molte tutele. “Abbiamo ottenuto – ha sottolineato una rappresentante di Uiltucs – permessi specifici per chi assiste familiari con gravi disabilità, una conquista storica rispetto alla legge 104/92”.
Fino ad oggi, infatti, il settore domestico era tagliato fuori dalle principali norme sulla disabilità. Con questo rinnovo, invece, i lavoratori potranno usufruire di permessi retribuiti per assistere parenti in condizioni di particolare fragilità.
Formazione certificata e riconoscimento del ruolo
Un altro punto chiave riguarda la formazione certificata promossa da Ebincolf. L’indennità per chi partecipa ai corsi sale da 11 a 30 euro, riconoscendo così il valore della crescita professionale degli operatori. “La formazione è fondamentale – ha detto una portavoce di Federcolf – per migliorare la qualità dei servizi e dare dignità a un mestiere spesso sottovalutato”.
I firmatari hanno sottolineato che il nuovo contratto segna “un passo avanti nel riconoscimento del valore sociale e professionale di lavoratrici e lavoratori del settore domestico”. Persone che si occupano di cura in case, con bambini e anziani, ma che spesso restano invisibili nel dibattito pubblico.
Un settore in crescita, ma con sfide da affrontare
Le associazioni datoriali dicono che i rapporti di lavoro regolari nel settore domestico superano gli 817mila. Ma l’Osservatorio Domina stima che il lavoro sommerso sia ancora molto diffuso, coinvolgendo almeno altre 500mila persone. Il rinnovo del contratto punta anche a contrastare questo fenomeno, offrendo più garanzie e incentivi per la regolarizzazione.
Le trattative, iniziate all’inizio del 2024, si sono svolte tra la sede romana di Domina e quella nazionale di Fidaldo. “Non è stato facile trovare un punto d’incontro tra le esigenze delle famiglie e dei lavoratori”, ha ammesso un rappresentante delle associazioni datoriali. Ma alla fine la firma è stata accolta con soddisfazione da tutte le parti.
Il futuro del contratto e le reazioni
Ora il testo dell’accordo sarà sottoposto alle assemblee dei lavoratori nelle prossime settimane. Solo dopo questo passaggio si potrà dare il via libera definitivo. Nel frattempo, i sindacati hanno annunciato una campagna informativa per illustrare le novità del contratto.
“È un risultato che aspettavamo da tempo – ha detto una collaboratrice familiare presente all’incontro – finalmente il nostro ruolo viene riconosciuto”. Un sentimento condiviso anche dalle associazioni datoriali, che hanno parlato di “un’intesa equilibrata, capace di rispondere alle esigenze reali del settore”.
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico entrerà in vigore dal 1° novembre 2025, segnando un passo importante per un settore che coinvolge centinaia di migliaia di famiglie italiane.
