Lufthansa: fatturato in crescita del 4%, ma i costi salgono alle stelle

Lufthansa: fatturato in crescita del 4%, ma i costi salgono alle stelle

Lufthansa: fatturato in crescita del 4%, ma i costi salgono alle stelle

Matteo Rigamonti

Ottobre 30, 2025

Francoforte, 13 giugno 2025 – Lufthansa ha chiuso il terzo trimestre con un fatturato record di 11,2 miliardi di euro, il più alto mai raggiunto dal gruppo. Ma, nonostante questo risultato, la compagnia tedesca guidata da Carsten Spohr deve fare i conti con alcune difficoltà strutturali che frenano il ritorno ai numeri pre-pandemia.

Fatturato in crescita, ma passeggeri ancora lontani dal 2019

Nel dettaglio, il fatturato è salito del 4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un segnale che, come ha spiegato lo stesso Spohr, “dimostra la solidità della domanda e la capacità del gruppo di adattarsi a un mercato in continuo cambiamento”. Eppure, nonostante i ricavi in aumento e una crescita dei passeggeri del 2,5% nei primi mesi del 2025 rispetto all’anno precedente, i numeri restano ben al di sotto dei livelli pre-Covid. I passeggeri trasportati sono ancora inferiori del 7,7% rispetto al 2019, mentre i voli effettuati sono calati del 14,6%.

Anche il volume dei voli è cresciuto (+2,8% su base annua), ma il recupero completo è ancora lontano. “Stiamo lavorando per colmare questo divario”, ha detto Spohr durante la presentazione, “ma servirà ancora tempo prima di tornare ai livelli di prima della pandemia”.

Puntare su efficienza e taglio dei costi

Sul fronte operativo, Lufthansa ha messo in campo un piano di rinnovamento della flotta e dei servizi. L’obiettivo è semplificare e unificare i vari marchi del gruppo, coinvolgendo anche ITA Airways. Nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2025, puntualità e regolarità dei voli hanno raggiunto “i livelli più alti dall’inizio della pandemia”, si legge nel report ufficiale.

Questo si riflette anche sui costi. Till Streichert, il direttore finanziario, ha sottolineato che nel terzo trimestre le spese legate a voli cancellati o in ritardo sono scese di 100 milioni di euro rispetto al 2024. Un risparmio importante, ottenuto grazie a una gestione più attenta e a investimenti mirati nella manutenzione.

Non solo: la compagnia ha anche beneficiato della riduzione dei costi del carburante, calati dell’8% rispetto all’anno scorso. Un elemento che ha aiutato a migliorare i margini operativi, nonostante la volatilità dei prezzi dell’energia.

Aumenti di tariffe e oneri: la nuova pressione sui costi

Nonostante i segnali positivi, altri costi sono invece saliti. “Tariffe e oneri sono aumentati del 9% su base annua”, ha spiegato Streichert, “con i soli costi 80CC che sono cresciuti del 17%”. Le spese legate ai passeggeri e alla gestione negli aeroporti hanno registrato aumenti a due cifre, soprattutto in Germania.

Lufthansa ha già portato la questione all’attenzione del governo guidato da Friedrich Merz. La compagnia chiede interventi per contenere l’aumento delle tariffe aeroportuali e degli oneri di sistema, che rischiano di pesare ancora di più sui conti. “È un tema che seguiamo con molta attenzione”, ha confidato una fonte interna.

Le sfide di domani: carburanti sostenibili e mercato asiatico

Guardando avanti, la compagnia dovrà affrontare due sfide importanti: le quote obbligatorie di carburanti sostenibili per l’aviazione, imposte dall’Europa, e le difficoltà sul mercato asiatico. La chiusura dello spazio aereo russo continua a penalizzare i collegamenti verso l’Estremo Oriente, costringendo a rotte più lunghe e costose.

“Stiamo valutando tutte le soluzioni per ridurre l’impatto di queste restrizioni”, ha ammesso Spohr. Ma la situazione resta complicata: dalle prime stime interne, i costi aggiuntivi legati ai carburanti sostenibili potrebbero pesare molto già dal prossimo anno fiscale.

Un bilancio che fa i conti con luci e ombre

In sintesi, il terzo trimestre 2025 segna per Lufthansa un passo avanti in termini di ricavi e efficienza. Ma il ritorno ai livelli pre-pandemia è ancora lontano. La compagnia dovrà continuare a impegnarsi su più fronti – dai costi operativi alle sfide ambientali – per consolidare la ripresa e restare competitiva in un mercato sempre più difficile.