Ranucci e Ghiglia in battaglia: il membro del Garante ammette i ricorsi di Sangiuliano, ma nega favoritismi

Ranucci e Ghiglia in battaglia: il membro del Garante ammette i ricorsi di Sangiuliano, ma nega favoritismi

Ranucci e Ghiglia in battaglia: il membro del Garante ammette i ricorsi di Sangiuliano, ma nega favoritismi

Matteo Rigamonti

Ottobre 30, 2025

Roma, 10 giugno 2024 – Scontro aperto tra Report e Agostino Ghiglia, consigliere del Garante della Privacy vicino a Fratelli d’Italia, dopo le anticipazioni della trasmissione di Sigfrido Ranucci. Ghiglia è finito nel mirino per aver dato priorità ai ricorsi dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano contro la Rai. Al centro della polemica c’è la multa da 150mila euro inflitta dall’Authority all’emittente pubblica per aver trasmesso, in una puntata di Report, un dialogo privato tra Sangiuliano e la moglie Federica Corsini sul caso Maria Rosaria Boccia. Ghiglia conferma il contatto, ma nega ogni favoritismo: “Nessuna corsia preferenziale”, ha detto chiaramente.

Il messaggio di Sangiuliano e la reazione del Garante

Secondo quanto anticipato da Report sui social, il 13 ottobre 2024 Sangiuliano ha scritto a Ghiglia: “Buona domenica caro Agostino, non chiediamo alcun trattamento di favore ma solo i diritti di ogni cittadino”. Quel messaggio accompagnava due reclami contro la trasmissione Rai. Da lì, la redazione di Ranucci sostiene che Ghiglia avrebbe chiamato d’urgenza Cristiana Luciani, sua collaboratrice e moglie del deputato FdI Luca Sbardella, per inserire quei reclami tra le pratiche da trattare subito.

Luciani, intercettata da Report nei corridoi dell’Authority, ha respinto con forza le accuse: “Lavoro qui da quindici anni. Mi stupisce sentire certe cose gravi”, ha detto. Nessuna pressione, nessun trattamento speciale. Lo stesso Ghiglia ha ribadito questa versione in interviste con Repubblica e Ansa.

Ghiglia risponde: “Se avessi fatto pressioni sarei uno sfigato”

Il consigliere non nega di aver avuto contatti con Sangiuliano: “Mi ha scritto per inviarmi il ricorso già presentato, ma non ho aperto nessuna corsia preferenziale né fatto pressioni”, ha spiegato. Poi, con un sorriso amaro, ha aggiunto: “Se lo avessi fatto, sarei davvero uno sfigato, visto che la decisione è arrivata oltre un anno dopo…”.

Ghiglia ha sottolineato che il suo voto sulla sanzione alla Rai non è stato decisivo. “Si sa che ho un passato in politica, ma sono anche un uomo indipendente e testardo”, ha detto. Secondo lui, quella di Sangiuliano non era una richiesta speciale, ma solo una segnalazione tra tante.

I tempi lunghi e le accuse incrociate

Al centro della polemica ci sono anche i tempi della pratica. Il ricorso di Sangiuliano è del 13 ottobre 2024, la decisione dell’Authority è arrivata il 23 ottobre 2025. “Abbiamo seguito i tempi tecnici come per tutti gli altri casi. È stato rispettato l’ordine cronologico. Dove sarebbe il favoritismo?”, ha chiesto Ghiglia.

Ma Ranucci non ci sta: “Il fatto che abbiano impiegato un anno non significa nulla. Molte decisioni arrivano ancora più tardi e per molti cittadini le segnalazioni non vengono neanche prese in considerazione”. Lo scambio di accuse va avanti tra dichiarazioni pubbliche e commenti sui social.

La sfida aperta e il caso del presunto pedinamento

La tensione resta alta. Ghiglia si dice pronto a un confronto diretto con Ranucci: “Accetto la proposta di ‘metterci la faccia’, ma solo se anche lui è d’accordo e con l’arbitraggio di un giornalista indipendente scelto dalla Rai”. Ranucci però snobba l’invito: “È la solita scusa per evitare le nostre domande”.

Intanto, resta sul tavolo la questione del presunto pedinamento subito da Ghiglia il 22 ottobre davanti alla sede romana di Fratelli d’Italia. “Sto pensando se denunciare – ha confessato – ma solo perché dovrei pagare due avvocati: il mio e quello di Report con il mio canone”.

Un caso che scuote il Garante e la politica

La vicenda mette a nudo le tensioni dentro l’Autorità garante per la privacy e i rapporti tra politica e istituzioni di controllo. Il presidente dell’Authority ha già confermato la legittimità della multa alla Rai, mentre Ghiglia parla di “gogna mediatica”. In attesa della puntata completa di Report, prevista per domenica sera, resta aperto il dibattito sulla gestione dei reclami e sulla vera autonomia di chi deve difendere privacy e informazione.