Il misterioso pipistrello cosmico illumina il cielo di Halloween

Il misterioso pipistrello cosmico illumina il cielo di Halloween

Il misterioso pipistrello cosmico illumina il cielo di Halloween

Matteo Rigamonti

Ottobre 31, 2025

Santiago del Cile, 4 giugno 2024 – Nel cuore del deserto di Atacama, sotto un cielo limpido e profondo dell’emisfero australe, il Vlt Survey Telescope dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ha catturato un’immagine sorprendente. A prima vista, sembra un pipistrello sospeso nella notte di Halloween. La foto, diffusa oggi dall’Osservatorio Paranal dello European Southern Observatory, mostra una vera e propria culla di stelle a circa 10mila anni luce dalla Terra, tra le costellazioni del Compasso e del Regolo. Un dettaglio che non è passato inosservato agli astronomi: la struttura copre un’area grande quanto quattro Lune piene, rendendo lo scatto ancora più impressionante.

Una nube di gas e polveri che brilla nel cielo australe

Quella figura, dicono i ricercatori dell’INAF, non è altro che una vasta nube di gas e polveri cosmiche. All’interno, l’energia delle stelle neonate fa eccitare gli atomi di idrogeno, generando quella caratteristica luminescenza rossastra che domina la scena. “Quel profilo a forma di pipistrello è in realtà il risultato di processi fisici complessi”, spiega il dottor Luca Di Fabrizio, responsabile delle osservazioni a Paranal. “Le stelle appena nate emettono radiazioni che illuminano il gas intorno, mentre le polveri più dense bloccano la luce delle stelle dietro di loro”.

Tecnologia italiana per scrutare il cosmo

Il Vlt Survey Telescope (VST), progettato e gestito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, monta una fotocamera da 268 megapixel, una delle più potenti al mondo per questo tipo di osservazioni. Grazie a questo strumento, è possibile fotografare oggetti molto grandi nel cielo con una chiarezza mai vista prima. “Il VST ci dà la possibilità di esplorare ampie porzioni di cielo con dettagli prima inaccessibili”, sottolinea Di Fabrizio. L’immagine è il risultato della combinazione di dati presi con vari filtri: la luce visibile mette in risalto la sagoma e il colore rosso, mentre l’infrarosso fa emergere particolari nascosti nelle zone più dense.

Filamenti scuri: lo scheletro nascosto della nebulosa

Guardando da vicino, si notano filamenti scuri che sembrano disegnare lo scheletro di questo “pipistrello”. Gli astronomi spiegano che si tratta di accumuli di gas freddo e polveri, più densi dell’ambiente circostante. Questi filamenti bloccano la luce delle stelle dietro di loro, creando contrasti forti e profondi. “Proprio queste zone più scure ci raccontano molto sulla nascita delle stelle”, aggiunge Di Fabrizio. Qui si concentrano i materiali che, nei prossimi milioni di anni, daranno vita a nuove stelle.

Un laboratorio naturale per capire come nascono le stelle

Questa struttura fotografata dal VST è un vero laboratorio a cielo aperto per chi studia la formazione stellare. Nubi come questa sono fondamentali per capire i meccanismi che portano alla nascita di nuove stelle e sistemi planetari. “Ogni dettaglio che osserviamo ci aiuta a ricostruire la storia della nostra galassia”, spiega ancora Di Fabrizio. Gli astronomi continueranno a studiare questa regione con strumenti sempre più precisi, sperando di scoprire nuovi dettagli sull’attività delle stelle neonate.

Quando il cielo racconta storie familiari

Non è la prima volta che una formazione cosmica viene associata a forme note: nel passato, altre nebulose sono state ribattezzate con nomi suggestivi, come la “Testa di Cavallo” o la “Mano di Dio”. Stavolta, la somiglianza con un pipistrello ha acceso la curiosità anche sui social, dove l’immagine è stata condivisa da centinaia di utenti in poche ore. Un segno che la ricerca scientifica può ancora sorprendere e coinvolgere il grande pubblico.

Il deserto di Atacama, osservatorio privilegiato

Con i suoi cieli limpidi e lontani dall’inquinamento luminoso, il deserto di Atacama resta uno dei posti migliori al mondo per osservare l’universo. Il lavoro del VST e degli altri telescopi dell’Osservatorio Paranal proseguirà nei prossimi mesi, con nuove campagne dedicate a studiare le zone più lontane della nostra galassia. Gli scienziati dell’INAF sperano che altre immagini come questa possano aiutarci a svelare i misteri della nascita delle stelle e dell’evoluzione del cosmo.