La molecola che potrebbe rivelare la vita aliena: scoperte e misteri

La molecola che potrebbe rivelare la vita aliena: scoperte e misteri

La molecola che potrebbe rivelare la vita aliena: scoperte e misteri

Matteo Rigamonti

Ottobre 31, 2025

San Diego, 14 giugno 2024 – La fosfina, da tempo considerata un possibile segnale di vita aliena, torna a far discutere dopo le ultime osservazioni del telescopio James Webb. Un gruppo internazionale guidato da Adam Burgasser, docente all’Università della California a San Diego, ha trovato tracce di questa molecola nell’atmosfera di una nana bruna – una stella vecchia e ormai quasi spenta – riaprendo il dibattito sull’affidabilità della fosfina come “firma” biologica.

Fosfina, la molecola che fa discutere gli scienziati

La fosfina (PH₃), formata da un atomo di fosforo e tre di idrogeno, sulla Terra si forma soprattutto quando si decompone materia organica. Per anni, la sua presenza in ambienti extraterrestri è stata vista come un possibile indizio di vita. Ma la ricerca pubblicata oggi su Science cambia un po’ le carte: la molecola è stata trovata in quantità importanti solo nell’atmosfera di una particolare nana bruna, mentre è quasi assente in altre stelle simili e nei pianeti gassosi lontani.

“Pensavamo di trovare la fosfina più facilmente anche su altri corpi celesti, come i giganti gassosi fuori dal nostro sistema o altre nane brune”, ha detto Burgasser. Invece, la molecola sembra più un’eccezione che la regola, almeno secondo i dati raccolti dal James Webb tra il 2023 e il 2024.

Un caso che fa riflettere sulle biofirme

La scoperta ha sorpreso molti. Giove e Saturno, per esempio, hanno concentrazioni abbastanza alte di fosfina nelle loro atmosfere. Ma fuori dal nostro sistema solare, la situazione cambia. La nana bruna osservata dal team di Burgasser – chiamata WISE 0855-0714 e distante circa 7,2 anni luce dalla Terra – è l’unico oggetto dove la fosfina è risultata abbondante.

Gli autori dello studio spiegano che la ragione più probabile sta nella composizione chimica particolare di questa stella: “Questa nana bruna ha pochi metalli, e questo potrebbe favorire la formazione della fosfina”, ha raccontato uno dei ricercatori. Però, come si formi o sparisca questa molecola resta un mistero in gran parte da chiarire.

Cosa cambia nella ricerca della vita oltre la Terra

La questione non è solo teorica. Da anni, gli esperti discutono su quali molecole possano essere davvero delle “biofirme”, cioè segnali affidabili della presenza di vita su altri pianeti. La fosfina era una delle più quotate, soprattutto dopo il dibattito del 2020 sulla sua possibile presenza nell’atmosfera di Venere.

Ora, però, gli stessi autori dello studio mettono in guardia: “Non capiamo ancora bene la chimica dietro la formazione della fosfina, quindi bisogna fare attenzione a usarla come prova di vita, almeno finché non si chiariscono queste incongruenze”, si legge nelle conclusioni su Science.

La comunità scientifica si interroga

Il risultato ha già acceso il confronto tra astrochimici e astrobiologi. “Non possiamo più dare per scontato che la fosfina sia sempre legata a processi biologici”, ha ammesso un ricercatore dell’INAF di Bologna, raggiunto telefonicamente nel pomeriggio. Altri studiosi sottolineano come questa scoperta dimostri l’importanza di osservazioni dirette e dati concreti: “Solo con strumenti come il James Webb possiamo davvero capire cosa succede nelle atmosfere di questi corpi celesti”, ha aggiunto.

Per ora, la caccia alle biofirme continua. Ma la fosfina – almeno secondo le ultime scoperte – appare una traccia molto più ambigua di quanto si pensasse fino a poco tempo fa.