Lo Space Shuttle Discovery in pericolo: un trasloco necessario

Lo Space Shuttle Discovery in pericolo: un trasloco necessario

Lo Space Shuttle Discovery in pericolo: un trasloco necessario

Matteo Rigamonti

Ottobre 31, 2025

Washington, 6 giugno 2024 – Il destino dello Space Shuttle Discovery è finito al centro di una battaglia che mescola politica e scienza, mettendo a rischio uno dei simboli più amati dell’esplorazione spaziale americana. Da settimane, il futuro del veicolo – oggi esposto al National Air and Space Museum dello Smithsonian, a Chantilly, Virginia – è oggetto di un acceso dibattito tra istituzioni, tecnici e appassionati. Il nodo della questione? Una legge federale, approvata lo scorso 4 luglio, che impone il trasferimento del Discovery al Johnson Space Center di Houston, Texas, entro 18 mesi. Una mossa che, secondo molti esperti, potrebbe danneggiare irrimediabilmente il prezioso mezzo.

Houston o Chantilly? La guerra per lo Shuttle

La vicenda nasce da una richiesta dei senatori repubblicani John Cornyn e Ted Cruz, che hanno chiesto di “riportare lo Shuttle a casa”, puntando sul legame storico tra Houston e la NASA. La proposta, inizialmente accolta con freddezza a livello federale, è stata poi inserita in una più ampia riforma voluta dall’amministrazione Trump. Da quel momento, la questione ha preso una piega nazionale. “Houston è il cuore delle missioni spaziali americane”, ha detto Cornyn in una nota. Ma non tutti sono d’accordo.

Trasferire il Discovery: un rischio serio

Secondo le analisi dello Smithsonian e della stessa NASA, spostare il Discovery non è affatto semplice. Il veicolo, lungo oltre 37 metri e con un’apertura alare di quasi 24, dovrebbe essere smontato pezzo per pezzo. Questo significa togliere la delicata copertura termica e tagliare chilometri di cavi interni. “Stiamo parlando di uno dei pezzi meglio conservati della storia dei voli spaziali”, ha spiegato Ellen Stofan, direttrice del museo. “Smontarlo significherebbe perdere per sempre parte della sua integrità storica e tecnica”.

I costi stimati variano tra i 120 e i 150 milioni di dollari, senza contare la costruzione di un nuovo spazio espositivo in Texas. Una cifra molto più alta degli 85 milioni previsti dalla legge. “Non abbiamo le condizioni per garantire la sicurezza del Discovery durante il trasporto”, ha ammesso un tecnico NASA coinvolto nelle prime valutazioni.

La voce degli appassionati si alza

Di fronte al rischio concreto di danneggiare lo Shuttle, nelle ultime settimane è nato un movimento spontaneo online. Centinaia di persone, tra ex ingegneri NASA e semplici appassionati, hanno lanciato una petizione per chiedere che il Discovery resti dove si trova. “Non possiamo lasciare che un patrimonio così importante venga sacrificato per ragioni politiche”, si legge in uno dei messaggi più condivisi sui social.

Il gruppo, che si fa chiamare “Save the Discovery”, ha raccolto migliaia di firme in pochi giorni. Tra i sostenitori anche alcuni membri del comitato scientifico dello Smithsonian, che hanno ribadito l’importanza di preservare l’integrità del veicolo. “Il Discovery non è solo un oggetto esposto: è un testimone diretto della storia americana”, ha ricordato un portavoce del museo.

Cosa succederà adesso?

La legge federale resta in vigore e il conto alla rovescia per il trasferimento è già partito. Ma Smithsonian e NASA stanno cercando soluzioni alternative, nella speranza di evitare danni allo Shuttle. “Stiamo parlando con tutti i soggetti coinvolti per trovare un accordo condiviso”, ha detto un funzionario del Dipartimento dei Trasporti.

Intanto, a Chantilly, il Discovery continua a richiamare visitatori da tutto il mondo. Famiglie, studenti, turisti: ogni giorno centinaia di persone si fermano davanti a quel gigante, scattando foto e ascoltando le storie delle sue missioni nello spazio. È solo lì, davanti a quella sagoma imponente, che si capisce davvero cosa significhi rischiare di perdere un pezzo così importante della memoria collettiva americana.