Roma, 8 giugno 2024 – Il Mezzogiorno dà finalmente segnali concreti di ripresa. Negli ultimi tre anni, la sua crescita ha superato quella del resto d’Italia. A dirlo questa mattina è stato Luigi Sbarra, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Sud, intervenuto all’assemblea nazionale di Federmanager. Secondo Sbarra, è grazie all’aumento degli investimenti, all’export in crescita, all’innovazione e al rafforzamento dell’occupazione che il Sud sta diventando un vero motore per l’economia nazionale.
Investimenti e infrastrutture: la spina dorsale della ripresa
Durante il suo discorso, Sbarra ha sottolineato le iniziative del governo messe in campo negli ultimi mesi. “Abbiamo puntato sul potenziamento delle infrastrutture strategiche, sull’Agenda Sud, sul programma Ricerca Sud e sulla Zes Unica. Sono questi gli strumenti chiave di una politica industriale concreta”, ha detto. Ha poi aggiunto che a tutto questo si accompagnano incentivi agli investimenti, semplificazioni burocratiche e una visione stabile nel tempo. “Solo così si può costruire una crescita che duri nel tempo”.
I dati del Ministero per il Sud confermano: il PIL del Mezzogiorno negli ultimi tre anni è cresciuto più della media nazionale. Questo si riflette anche nell’aumento dei contratti a tempo indeterminato e nella ripresa degli investimenti privati. “Non è un miracolo”, ha precisato Sbarra in un’intervista a margine dell’assemblea con Adnkronos/Labitalia, “ma il frutto di politiche pubbliche mirate e reali”.
Capitale umano e imprese: la vera forza del Sud
Rivolgendosi ai manager presenti, Sbarra ha voluto mettere in luce il ruolo del capitale umano. “Il successo del Mezzogiorno passa anche dalle persone, dal capitale umano e professionale che trasforma le idee in risultati concreti”, ha detto. Le sue parole hanno trovato consenso, soprattutto da parte di chi, come il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di investire nella formazione e nell’attrarre i giovani talenti.
La presenza di manager e imprenditori da tutta Italia ha fatto emergere le sfide ancora aperte: dalla necessità di ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, fino alla richiesta di più certezze normative per chi vuole investire nel Mezzogiorno. “Eppure”, ha ammesso Sbarra, “con investimenti mirati e una visione chiara, il Sud è pronto a ripartire”.
Manovra economica: sostegno concreto alle imprese
Sbarra ha poi affrontato la recente manovra economica del governo Meloni. “È una manovra seria”, ha detto, “che tiene insieme il controllo dei conti pubblici con misure importanti”. Tra queste, ha citato il sostegno ai salari, alle imprese, alle famiglie e al Fondo sanitario nazionale, con particolare attenzione al Sud.
Un punto chiave è la Zes Unica, la Zona economica speciale che unisce tutte le aree meridionali in un unico spazio agevolato. “La Zes Unica sarà rifinanziata con 2,3 miliardi di euro, la cifra più alta mai stanziata finora”, ha annunciato Sbarra. Questo finanziamento coprirà i prossimi tre anni e prevede tempi più lunghi per permettere agli investitori di completare le pratiche.
Guardando avanti: le prospettive per il Mezzogiorno
Oltre alla Zes Unica, la legge di stabilità prevede anche misure come la Transizione 5.0, il rifinanziamento della legge Sabatini e i contratti istituzionali di sviluppo per sostenere le imprese. “C’è la volontà netta di accompagnare processi importanti di crescita, soprattutto nel Mezzogiorno”, ha concluso Sbarra.
Le prime reazioni raccolte tra i manager presenti all’assemblea sono positive, anche se restano alcuni nodi da sciogliere, in particolare sulla burocrazia e sulla capacità di attrarre investimenti dall’estero. Sarà nei prossimi mesi che si potrà capire se questa nuova strada sarà davvero quella giusta per consolidare la ripresa del Sud. Intanto, i numeri ufficiali raccontano una realtà che si muove.
 
 