Sdg Action Awards 2025: scopri i vincitori che ispirano il cambiamento

Sdg Action Awards 2025: scopri i vincitori che ispirano il cambiamento

Sdg Action Awards 2025: scopri i vincitori che ispirano il cambiamento

Matteo Rigamonti

Ottobre 31, 2025

Roma, 25 giugno – Ieri sera nella capitale sono stati premiati i changemaker e le iniziative che stanno trasformando le disuguaglianze in opportunità. L’ottava edizione degli “Heroes of Tomorrow: UN SDG Action Awards” ha acceso i riflettori su storie di coraggio e cambiamento. Sul palco, tra le note di Diodato e la voce dell’artivista nigeriana Cill, sono stati annunciati i vincitori scelti tra oltre 5.500 candidature provenienti da 190 Paesi, divisi in tre categorie: Creatività, Resilienza e Changemaker.

Chi sono i protagonisti del cambiamento

La serata, organizzata dalla UN SDG Action Campaign insieme al Ministero degli Affari Esteri italiano e al Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, ha messo in luce storie di innovazione e impegno. In un raro ex aequo, il Premio Changemaker è andato a due donne che hanno ridisegnato il concetto di cambiamento duraturo.

Julienne Lusenge, attivista congolese per i diritti umani, ha dedicato la vita alla difesa delle donne e alla pace nella Repubblica Democratica del Congo. “Ringrazio la UN SDG Action Campaign a nome di tutte le donne, ragazze, uomini e ragazzi congolesi che ogni giorno lottano per la pace, la giustizia e la dignità”, ha detto Sandrine Lusamba, portavoce di Lusenge.

L’altra vincitrice è Jîn Dawod, fuggita dalla guerra in Siria, che ha creato una piattaforma di salute mentale che supporta migliaia di sfollati. “Vorrei poter dire alla me più giovane che avrebbe trovato la luce e trasformato il dolore in uno scopo. A chi si trova nel momento più buio della vita dico: io sono il tuo messaggio dal futuro. Questo premio non è la fine, è solo l’inizio”, ha raccontato Dawod dal palco.

Agricoltura innovativa e inclusione sociale

Il Premio Creatività è andato a Smartel Agri-Tech, una realtà nigeriana che combatte l’insicurezza alimentare – che colpisce 33 milioni di persone in Nigeria – con sistemi idroponici, una coltivazione senza terra. Un modo nuovo per creare lavoro per donne, giovani e piccoli agricoltori. “A ogni giovane sognatore che mi ascolta dico: siamo il ponte tra gli errori del passato e le opportunità del futuro. Ora è il momento di agire”, ha detto Smart Israel, fondatore di Smartel.

In Brasile, la Cufa-Central Única das Favelas ha ricevuto il Premio Resilienza per il suo lavoro nel trasformare le favelas in centri di talento e innovazione. “Cufa è la Centrale Unificata delle Favelas. Offriamo supporto e opportunità a comunità, bambini, donne e uomini. Vogliamo un mondo senza povertà e disuguaglianze”, ha spiegato Marcus Vinícius Athayde, presidente dell’organizzazione.

Un riconoscimento speciale per la campagna #IBelong

Durante la serata è stata data una menzione d’onore alla campagna #IBelong dell’Unhcr, che da dieci anni lotta per eliminare l’apolidia nel mondo. Maha Mamo, portavoce della campagna, ha raccontato la sua esperienza: “Sono stata apolide per 30 anni. L’apolidia è una gabbia invisibile. Hai sogni, potenziale, tanto da dare, ma ti negano diritti fondamentali: istruzione, sanità, libertà di movimento. La campagna #IBelong dell’Unhcr mi ha ridato identità, cittadinanza e una casa”.

Musica e parole che hanno acceso la serata

A scandire la cerimonia ci hanno pensato le performance dal vivo di Diodato – che ha aperto con una versione personale di ‘Us and Them’ dei Pink Floyd e chiuso con ‘L’atto di Rivoluzione’ – e di Cill. Il filo conduttore era chiaro: changemaker che costruiscono ponti tra mondi diversi.

“Tutti possono cambiare il mondo con le proprie azioni. Stasera siamo con chi lo sta facendo davvero, lavorando per il pianeta e per le persone. Grazie di cuore”, ha detto Diodato dal palco romano.

Costruire il futuro, insieme

A chiudere la serata è stata Marina Ponti, direttrice della UN SDG Action Campaign, che ha ricordato: “Ognuno di noi può essere un eroe di domani. Non lasciamoci bloccare dalle disuguaglianze. Lasciamoci ispirare dalle possibilità. Il futuro non è qualcosa che ci arriva, è qualcosa che costruiamo insieme”. In una sala piena – tra applausi e strette di mano – si respirava la voglia di un impegno condiviso: trasformare le sfide in opportunità reali per milioni di persone nel mondo.