Valencia celebra l’Anno Giubilare del Santo Calice: un viaggio tra storia e spiritualità

Valencia celebra l'Anno Giubilare del Santo Calice: un viaggio tra storia e spiritualità

Valencia celebra l'Anno Giubilare del Santo Calice: un viaggio tra storia e spiritualità

Matteo Rigamonti

Ottobre 31, 2025

Valencia si prepara a un anno da ricordare: dal 30 ottobre 2025 prende il via il III Anno Giubilare del Santo Calice, un evento che mescola fede, cultura e promozione internazionale. L’annuncio è arrivato il 21 ottobre all’Almudín, durante una cerimonia con l’arcivescovo Enrique Benavent e la sindaca María José Catalá. L’obiettivo è chiaro: mettere in luce la preziosa reliquia conservata in Cattedrale e far crescere la città come meta di pellegrinaggio e turismo culturale.

Fede e cultura, un mix vincente

Durante la presentazione, la sindaca Catalá ha ribadito l’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche e private. Comune, Arcivescovado, Provincia, Turisme Comunitat Valenciana e Fundació Visit València lavoreranno insieme nella Commissione dell’Anno Giubilare. “Questo Anno Giubilare unisce fede, cultura e promozione internazionale per far sapere a tutti che qui si trova il Santo Calice e che Valencia è la sua casa”, ha detto Catalá.

Il motto scelto, “Valencia, Città del Santo Graal”, guiderà la campagna di comunicazione. L’idea è semplice: raccontare al mondo che Valencia custodisce il calice più importante del cristianesimo.

Il Centro Visitatori e il percorso in città

Tra le novità più attese c’è l’apertura del Centro Visitatori del Santo Calice, all’interno dell’edificio storico dell’Almudín. Gestito dalla Fondazione del Santo Calice, offrirà informazioni e contenuti multimediali per accompagnare pellegrini e turisti. Da qui partirà un itinerario urbano che toccherà luoghi simbolo come il Real Monasterio de la Trinidad, il Museo de Bellas Artes, la Lonja de la Seda, il Real Colegio del Patriarca, le Torres de Serranos, la Basilica della Vergine e naturalmente la Cattedrale.

“Vogliamo che chi arriva a Valencia si immerga in una storia antica di secoli”, ha spiegato uno dei responsabili della Fondazione. Il percorso sarà arricchito da pannelli esplicativi e supporti digitali, pensati anche per coinvolgere i più giovani.

Mostre, eventi e una campagna globale

Il calendario dell’Anno Giubilare prevede tante iniziative culturali e religiose. Tra queste, la mostra “Un mondo da scoprire. Il Santo Calice di Valencia” che si terrà al Muvim da novembre 2025 a febbraio 2026. Nel frattempo, le istituzioni organizzeranno eventi e attività didattiche per le scuole.

Al centro dell’attenzione anche la campagna internazionale “Valencia, Città del Santo Graal”. Sono in programma azioni sui media nazionali e internazionali, una forte presenza sui social e iniziative nei principali punti di accesso alla città, come l’aeroporto. Gli uffici turistici saranno allestiti a tema; inoltre, nasceranno un sito web e un’app dedicata per guidare i visitatori.

Il Santo Calice, un tesoro che attraversa i secoli

Il cuore dell’Anno Giubilare è la reliquia custodita nella Cappella del Santo Graal della Cattedrale. Dal 1916 qui si conserva uno dei reperti più venerati dalla Chiesa cattolica: un calice che, secondo studi, potrebbe essere stato usato da Gesù nell’Ultima Cena. La parte superiore è in agata levigata, datata tra il IV secolo a.C. e il I secolo d.C.

La storia del calice è lunga e affascinante: da Gerusalemme a Roma, poi a Huesca e Saragozza, fino a Valencia nel 1424 grazie al re Alfonso il Magnanimo. Da allora non ha mai lasciato la città ed è stato mostrato anche durante le visite di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Valencia, crocevia di fede e cultura mediterranea

L’arrivo del Santo Calice nel XV secolo coincide con un periodo di grande fermento culturale per Valencia, l’epoca di Ausiàs March, Joanot Martorell e dei papi Borgia. Monumenti come la Lonja de la Seda o il Palau de la Generalitat raccontano ancora quel clima di apertura e mecenatismo.

Con l’Anno Giubilare 2025-2026, Valencia conferma il suo ruolo di destinazione culturale di spicco. Visitare la città in questo periodo significa non solo ammirare un simbolo universale di fede, ma anche riscoprire un patrimonio ricco di storia, arte e spiritualità. “È un’occasione per tutti – ha detto un volontario della Fondazione – per guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda”.