Roma, 21 giugno 2024 – Dal 1° gennaio 2026, tutti gli esercenti italiani dovranno collegare i loro registratori telematici agli strumenti per i pagamenti elettronici, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2025. Oggi l’Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni operative: un provvedimento firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini spiega come i commercianti dovranno adeguarsi. Il sistema, pensato per semplificare il lavoro degli operatori e rendere più trasparenti i pagamenti, non richiederà cavi né dispositivi extra. Tutto passerà tramite una piattaforma online dedicata.
Nuove regole per esercenti e pagamenti elettronici: come funziona
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la soluzione, frutto di un confronto con le principali associazioni di categoria, prevede che il collegamento tra registratore telematico e POS avvenga tramite un servizio online. Gli esercenti accederanno a un’area riservata sul sito dell’Agenzia dove troveranno una procedura guidata per associare i dispositivi usati in negozio. Nessun collegamento fisico, dunque. “Abbiamo scelto una strada digitale per abbattere i costi e semplificare gli adempimenti”, ha spiegato una fonte interna all’Agenzia.
La novità scatterà dal 1° gennaio 2026. Fino ad allora, restano in vigore le regole attuali: è obbligatorio accettare pagamenti elettronici, ma senza dover collegare direttamente i sistemi.
Il nodo evasione: più trasparenza e meno scappatoie
L’obbligo punta a migliorare la tracciabilità dei pagamenti e a limitare l’evasione fiscale. Il Ministero dell’Economia sottolinea che collegando registratori telematici e strumenti di pagamento si potrà associare ogni transazione allo scontrino fiscale in modo preciso. “È un passo avanti nella lotta all’evasione”, ha detto un portavoce del MEF, “ma è anche una risposta alle richieste degli operatori, che volevano procedure più semplici”.
Il servizio online sarà gratuito per tutti gli esercenti. Si potrà associare più di un POS a uno stesso registratore o viceversa, secondo le necessità del negozio. In caso di sostituzione o aggiornamento dei dispositivi, si potrà ripetere la procedura senza costi.
Le associazioni di categoria: tra approvazione e dubbi
Le principali associazioni di categoria, come Confesercenti e Confcommercio, hanno accolto bene la scelta di puntare su una soluzione digitale. “Era importante non imporre nuovi investimenti in hardware”, ha detto Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino. “La piattaforma online è una risposta concreta alle esigenze dei piccoli negozi”. Anche Confcommercio ha rimarcato il valore del dialogo con l’Agenzia: “Il confronto è stato positivo”, si legge in una nota.
Qualche dubbio però resta, soprattutto tra i commercianti meno abituati al digitale. “Chi non ha dimestichezza con le procedure online avrà bisogno di formazione”, ha detto un tabaccaio di Roma, in zona Prati. L’Agenzia ha già annunciato che metterà a disposizione tutorial e assistenza dedicata.
Cosa succederà da qui al 2026
Il provvedimento di oggi è solo il primo passo verso l’entrata in vigore dell’obbligo. Nei prossimi mesi, l’Agenzia delle Entrate lancerà la piattaforma e avvierà una campagna informativa per gli esercenti. Verranno coinvolti anche i produttori di registratori telematici e i fornitori di servizi POS, per assicurare che tutto funzioni senza intoppi.
Chi non si adeguerà rischia sanzioni, anche se all’inizio potrebbero esserci alcune deroghe o periodi di transizione. “Non si vuole punire, ma accompagnare il settore verso più trasparenza”, ha spiegato una fonte vicina al dossier.
Il conto alla rovescia è partito. Dal 1° gennaio 2026, ogni pagamento elettronico dovrà essere tracciato in tempo reale anche dal fisco. Gli esercenti devono prepararsi.
