Pechino, 7 giugno 2024 – Il ministero del Commercio cinese sta pensando di concedere esenzioni all’export di alcuni chip Nexperia verso l’Europa, dopo il blocco deciso da Pechino qualche settimana fa. “Stiamo valutando con attenzione la situazione delle aziende e daremo esenzioni alle esportazioni solo se davvero necessarie”, ha spiegato un portavoce del ministero durante la conferenza stampa di questa mattina a Pechino. Dietro questa vicenda, che riguarda da vicino il settore tecnologico e quello automobilistico europeo, ci sono le tensioni crescenti tra Cina e Paesi Bassi.
La scintilla dello scontro tra Cina e Olanda
Tutto è cominciato quando il governo olandese ha deciso di mettere sotto controllo il produttore di chip Nexperia, azienda con sede a Nijmegen ma controllata dal gruppo cinese Wingtech Technology. La decisione, presa a metà maggio, ha scatenato la reazione di Pechino, che ha vietato l’esportazione di alcuni componenti elettronici verso l’Europa. Secondo fonti industriali europee, questa mossa ha già causato ritardi nelle forniture e ha messo in allarme i principali clienti del settore automotive.
“Abbiamo ricevuto segnalazioni dai fornitori che stanno incontrando problemi nell’approvvigionamento di chip essenziali”, ha raccontato un dirigente di una casa automobilistica tedesca, che ha preferito restare anonimo. In particolare, le aziende che producono centraline elettroniche e sistemi di assistenza alla guida hanno dovuto rivedere i piani di produzione per le prossime settimane.
Le ripercussioni sulle imprese europee
Il blocco imposto da Pechino ha colpito soprattutto le aziende europee attive nell’automotive e nell’elettronica di consumo. Secondo i dati dell’associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), almeno una dozzina di stabilimenti in Germania, Francia e Italia hanno segnalato problemi nella catena di approvvigionamento legati ai chip Nexperia. “La situazione è in evoluzione, ma la preoccupazione è concreta”, ha ammesso un portavoce dell’ACEA. Alcune imprese hanno già iniziato a cercare fornitori alternativi in Asia e negli Stati Uniti, anche se cambiare componenti non è semplice né immediato.
Intanto, a Bruxelles la Commissione europea segue da vicino la situazione. “Stiamo monitorando tutto con attenzione e siamo in contatto con le autorità cinesi e olandesi”, ha detto un funzionario europeo. L’obiettivo è evitare che questa disputa commerciale si trasformi in una crisi più profonda per l’industria europea.
Le esenzioni in vista e il ruolo di Pechino
Il portavoce del ministero del Commercio cinese ha lasciato intendere che alcune categorie di chip potrebbero essere escluse dal divieto, soprattutto se destinati a settori strategici o essenziali. “Non vogliamo danneggiare inutilmente le aziende europee”, ha dichiarato durante l’incontro con i giornalisti. Però, ogni esenzione verrà valutata caso per caso, in base alle richieste delle imprese interessate.
Secondo gli esperti, questa mossa di Pechino potrebbe essere un modo per stemperare le tensioni con l’Europa senza rinunciare a mettere pressione sull’Olanda. “La Cina vuole tenere aperti i canali commerciali con l’Unione Europea, ma allo stesso tempo lancia un messaggio chiaro sulle conseguenze delle restrizioni imposte ai suoi gruppi industriali”, spiega Chen Li, ricercatore al China Institute of International Studies.
Cosa aspettarsi nel futuro dei chip
Al momento non è chiaro quanti e quali tipi di chip Nexperia potranno beneficiare delle esenzioni annunciate da Pechino. Le aziende europee aspettano chiarimenti nelle prossime settimane, mentre i mercati restano in allerta. Gli osservatori sottolineano che questa vicenda potrebbe accelerare i piani dell’Unione Europea per rafforzare la produzione interna di semiconduttori e ridurre la dipendenza dall’Asia.
“È un campanello d’allarme per tutta l’industria”, ha commentato un manager italiano del settore elettronico. Solo nei prossimi mesi si capirà se questa crisi sarà stata un episodio isolato o l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra Europa e Cina nel campo della tecnologia.
