Fuga da giustizia: Del Grande dopo il drammatico sterminio della famiglia

Fuga da giustizia: Del Grande dopo il drammatico sterminio della famiglia

Fuga da giustizia: Del Grande dopo il drammatico sterminio della famiglia

Matteo Rigamonti

Novembre 1, 2025

Modena, 10 giugno 2024 – Elia Del Grande, 49 anni, condannato a trent’anni di carcere per la cosiddetta “strage dei fornai” di Cadrezzate, è sparito dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove era sottoposto a una misura di sicurezza. L’uomo, che nel gennaio del 1998 uccise padre, madre e fratello, ha fatto perdere le sue tracce nella giornata di ieri. La notizia, riportata da Qn–Il Resto del Carlino, è stata confermata da fonti investigative locali.

Fuga senza tracce: la scomparsa dalla casa lavoro

Secondo gli investigatori, Del Grande sarebbe uscito dalla struttura nella mattinata di domenica. Nessun segno di effrazione, nessun allarme scattato: semplicemente, non si è presentato all’appello delle 8.30. La casa lavoro di Castelfranco Emilia è una struttura a bassa sorveglianza per persone considerate socialmente pericolose. Del Grande era qui da poche settimane, dopo aver scontato 25 anni di carcere per il triplice omicidio che sconvolse il Varesotto nel 1998.

Le ricerche sono scattate subito. Pattuglie di carabinieri e polizia locale perlustrano i dintorni e le principali vie di fuga. “Seguiamo ogni pista – ha spiegato un investigatore – anche se al momento non ci sono segnalazioni precise”. I controlli sono stati estesi anche in provincia di Varese e in Sardegna, dove Del Grande avrebbe alcuni conoscenti.

Il dramma del 1998: la strage di Cadrezzate

Il 7 gennaio 1998, Elia Del Grande, allora ventiduenne, uccise a colpi d’arma da fuoco il padre Luigi, la madre Maria e il fratello minore Andrea, nella loro casa di Cadrezzate, piccolo paese sulle rive del Lago di Monate. Un gesto che sconvolse tutta la comunità. Gli inquirenti parlarono subito di una strage familiare senza precedenti in zona. “Non ci sono parole per descrivere quello che è successo”, disse allora il sindaco.

Il processo si concluse con una condanna a trent’anni di reclusione. Nel tempo, Del Grande fu sottoposto a varie perizie psichiatriche che ne evidenziarono una personalità fragile, con tendenze antisociali. Finita la pena principale, gli fu applicata una misura di sicurezza per la sua pericolosità sociale.

La misura di sicurezza e la vita a Castelfranco Emilia

Il tribunale aveva disposto la permanenza nella casa lavoro di Castelfranco Emilia per almeno sei mesi, in attesa di una nuova valutazione delle sue condizioni. La struttura ospita detenuti ed ex detenuti che devono affrontare un percorso di reinserimento sotto controllo. “Era tranquillo, non aveva mai dato problemi”, racconta un operatore della struttura, che preferisce restare anonimo.

Eppure, ieri mattina, Del Grande non si è presentato all’appello. Nessuno lo ha visto uscire dal cancello; nessuna telecamera ha ripreso movimenti sospetti nelle ore precedenti. “Siamo rimasti sorpresi”, ammette un altro dipendente della casa lavoro.

Le indagini: tutte le piste sul tavolo

Le forze dell’ordine stanno valutando ogni possibile scenario. Particolare attenzione va agli eventuali contatti che Del Grande potrebbe aver mantenuto in Varesotto o in Sardegna. “Non escludiamo che abbia pianificato la fuga da tempo”, confida una fonte vicina alle indagini.

Nel frattempo, sono stati messi posti di blocco sulle principali strade di Emilia-Romagna e Lombardia. Le autorità chiedono a chiunque abbia informazioni di farsi avanti subito.

Cadrezzate e Castelfranco: la paura torna a farsi sentire

A Cadrezzate, dove tutto iniziò 26 anni fa, la notizia della fuga ha riaperto vecchie ferite. “Non pensavamo potesse succedere di nuovo”, dice una residente storica. Anche a Castelfranco Emilia si respira ansia. “Qui non era mai successo nulla del genere”, racconta un commerciante.

Le ricerche non si fermano. Solo quando si farà chiarezza sul destino di Elia Del Grande, forse, si potrà tornare a una parvenza di normalità. Fino ad allora, restano domande aperte e un senso di inquietudine.