Il cervello in balia delle onde: come la mancanza di sonno influisce sulla nostra mente

Il cervello in balia delle onde: come la mancanza di sonno influisce sulla nostra mente

Il cervello in balia delle onde: come la mancanza di sonno influisce sulla nostra mente

Giada Liguori

Novembre 1, 2025

Boston, 5 giugno 2024 – Una notte senza sonno pesa sul cervello. Lo si sente subito: la mente si annebbia, la concentrazione si perde. Ora uno studio pubblicato su Nature Neuroscience dal team del Massachusetts Institute of Technology getta luce su un meccanismo nascosto dietro a tutto questo. A causare quei momenti di stordimento sarebbero le strane ondate di liquido cerebrospinale che scorrono nel sistema nervoso centrale. Laura Lewis e il suo gruppo hanno scoperto come la mancanza di sonno cambi il movimento di questo fluido, che è essenziale per mantenere il cervello sano.

Il liquido cerebrospinale: il “nettoyeur” silenzioso del cervello

Mentre dormiamo, il liquido cerebrospinale segue un percorso preciso, muovendosi tra le cavità che circondano il cervello e le meningi. Così aiuta a eliminare le scorie accumulate durante il giorno. Un lavoro silenzioso, ma fondamentale. “Quando dormiamo – spiega Lewis – il cervello si pulisce. Se invece restiamo svegli, questa pulizia avviene lo stesso, ma meno bene e con conseguenze visibili”.

Cosa succede dopo una notte in bianco? L’esperimento su 26 volontari

Per capirci di più, i ricercatori hanno osservato 26 volontari. A tutti è stato fatto un encefalogramma e una risonanza magnetica funzionale, sia dopo una notte di sonno regolare che dopo una notte senza dormire. È emerso che nei momenti in cui l’attenzione cala, a causa della mancanza di riposo, cambiano anche alcune funzioni fisiologiche. La più evidente riguarda proprio il movimento del liquido cerebrospinale.

Il team del MIT ha notato che, quando si sta svegli troppo a lungo, queste onde di liquido iniziano a comparire in modo strano. “Se non dormi – dice Lewis – le onde di liquido cerebrospinale cominciano a farsi vedere anche mentre sei sveglio, quando normalmente non dovrebbero esserci. Ma questo ha un prezzo: l’attenzione cala quando il liquido viene spinto fuori, e migliora quando viene riassorbito”.

Un unico circuito per l’attenzione e le funzioni vitali

Non finisce qui. I momenti di calo di attenzione sono legati anche a una frequenza respiratoria e cardiaca più lenta, oltre alla riduzione del diametro delle pupille. Dettagli che fanno pensare all’esistenza di un unico circuito cerebrale che controlla sia le funzioni cognitive più complesse sia i processi fisiologici di base. “Questi dati – conclude Lewis – suggeriscono che c’è un sistema integrato che regola sia l’attenzione sia funzioni vitali come il respiro e il battito cardiaco”.

Cosa significa per chi vive la quotidianità

Le ripercussioni sono immediate. Chi affronta una giornata dopo una notte in bianco spesso fatica a concentrarsi, sbadiglia spesso e si sente mentalmente esausto. Per i ricercatori, questi segnali sono legati proprio alle modifiche nel flusso del liquido cerebrospinale e agli altri cambiamenti fisiologici individuati.

Lo studio del MIT apre la strada a nuove comprensioni sui legami tra sonno, salute del cervello e benessere generale. Potrebbe anche aiutare a spiegare perché la mancanza cronica di sonno aumenta il rischio di problemi cognitivi e malattie neurodegenerative.

Dove si va da qui: i prossimi passi della ricerca

Il gruppo di Laura Lewis vuole ora capire come queste dinamiche cambino con l’età o in presenza di malattie neurologiche. “Dobbiamo vedere – dice la ricercatrice – se questi processi si alterano con l’invecchiamento o in casi come l’Alzheimer”. Solo allora si potrà pensare se intervenire sul sonno può davvero aiutare a proteggere il cervello.

Intanto, il messaggio resta chiaro e semplice: “Dormire bene non è un lusso – ricorda Lewis – ma una necessità per il nostro corpo”. E i dati del MIT lo confermano: anche una sola notte senza sonno lascia segni profondi nei circuiti più nascosti della nostra mente.