Manovra in evoluzione: la maggioranza apre ai dividendi

Manovra in evoluzione: la maggioranza apre ai dividendi

Manovra in evoluzione: la maggioranza apre ai dividendi

Matteo Rigamonti

Novembre 1, 2025

Roma, 4 novembre 2023 – La maggioranza di governo sta lavorando a qualche ritocco alla legge di bilancio, senza però toccare l’impianto generale e mantenendo invariati i saldi. Dopo un confronto riservato tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, come riportato dal Messaggero, si iniziano a delineare le prime ipotesi di aggiustamento, soprattutto sulla norma che riguarda i dividendi.

Dividendi e doppia tassazione: la soglia da rivedere

Al centro del dibattito c’è l’articolo 18 della legge, che limita l’accesso al regime di esclusione – pensato per evitare la doppia tassazione – solo ai dividendi provenienti da partecipazioni, dirette o tramite controllate, pari almeno al 10%. Una soglia che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, potrebbe essere rivista per non penalizzare alcune categorie di imprese. “Stiamo valutando aggiustamenti tecnici, senza stravolgere l’idea della norma”, ha spiegato un membro della commissione Bilancio, lasciando capire che il confronto è ancora aperto.

Affitti brevi, la premier rimanda al Parlamento

Un altro nodo riguarda la stretta sugli affitti brevi. La premier Meloni, pur confermando la misura – che punta a incentivare i contratti lunghi a favore delle famiglie – ha lasciato la decisione finale all’Aula. “La discussione è legittima, ma l’obiettivo resta sostenere chi cerca casa”, ha ribadito nei giorni scorsi. Dentro la maggioranza, però, le posizioni non sono tutte allineate: alcuni chiedono modifiche per tutelare i piccoli proprietari e gli operatori turistici.

Ponte sullo Stretto: fondi da proteggere, bilancio da rivedere

Sul fronte delle grandi opere, resta caldo il dossier del Ponte sullo Stretto. Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, sarà necessario rivedere le tabelle di bilancio per “blindare” i fondi destinati all’infrastruttura. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha confermato l’impegno del governo: “Il Ponte è una priorità strategica, le risorse ci saranno”. Ma la partita non è chiusa: restano da definire le coperture.

Compensi agli autonomi, pagamenti a rischio rallentamenti

Tra le misure in discussione c’è anche quella che vincola il pagamento dei compensi agli autonomi da parte delle Pubbliche amministrazioni alla verifica della regolarità fiscale e contributiva. Per alcune sigle di categoria, questo passaggio potrebbe rallentare i pagamenti e creare incertezze. “Serve un equilibrio tra legalità e semplificazione”, ha commentato un rappresentante degli autonomi.

Pace fiscale e pensioni, tensioni nella maggioranza

La Lega spinge per allargare la platea dei beneficiari della pace fiscale, ma fonti di governo frenano: “Al momento è difficile pensare a estensioni importanti, soprattutto per motivi di copertura finanziaria”. Il Carroccio si riunirà nei prossimi giorni per trovare una posizione comune anche sul tema delle pensioni, altro punto caldo dentro la maggioranza.

Opposizioni in campo su salari e sanità, sindacati pronti alla mobilitazione

Dall’altra parte, le opposizioni preparano un pacchetto di emendamenti su salari, sanità e crescita economica. Da lunedì partiranno le audizioni in commissione Bilancio al Senato, ma resta ancora incerta la nomina dei relatori. “Lunedì si parte con le audizioni e ancora non si sa chi rappresenterà la maggioranza”, ha attaccato il capogruppo Dem, Francesco Boccia. Intanto i sindacati si preparano alla mobilitazione: il segretario della Cgil, Maurizio Landini, sarà a Firenze il 7 novembre per una manifestazione contro la manovra; l’Usb conferma lo sciopero generale del 28 novembre e un nuovo corteo a Roma il 29, contro quella che definiscono “una manovra di guerra”.

Il clima resta teso, tra trattative nascoste e proteste annunciate. Solo nelle prossime settimane si capirà se i ritocchi alla legge di bilancio riusciranno a mettere d’accordo tutti i fronti aperti dentro e fuori dal Parlamento.