Roma, 6 novembre – Al Festival Tertio Millennio arriva oggi in concorso “Traffic”, il film diretto da Teodora Ana Mihai e scritto con Cristian Mungiu. Racconta una storia di emigrazione e marginalità ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2012 nei Paesi Bassi. La pellicola, candidata agli Oscar per la Romania, è uno degli otto lungometraggi scelti per la XXIX edizione del festival romano, in programma fino al 9 novembre al Cinema Teatro Don Bosco.
Un furto d’arte che racconta la società
Al centro di “Traffic” ci sono Natalia (Anamaria Vartolomei) e Ginel (Ionut Niculae), due giovani che lasciano un villaggio povero vicino al Danubio per cercare fortuna in Belgio, nella zona fiamminga. La regista Mihai spiega: “La storia nasce da una realtà che conosco bene: sono cresciuta tra Est e Ovest, con un piede in entrambe le culture”. Il film prende spunto dal noto furto al Museo Kunsthal di Rotterdam, quando un gruppo di romeni rubò opere di Picasso, Monet e Gauguin, senza sapere quanto valessero davvero. “Nel film – aggiunge Mihai – i protagonisti finiscono invischiati in situazioni di sfruttamento e precarietà, che li portano a toccare con mano la piccola criminalità”.
Emigrazione e identità, tra Est e Ovest
La fuga dalla povertà attraversa tutta la storia. “Da sempre – sottolinea la regista – in Europa c’è chi si sposta dalle zone più povere a quelle più ricche, affrontando difficoltà e ingenuità simili”. Non esiste una sola mappa della speranza, né una sola direzione. Il film evita giudizi facili: “Non volevamo fare la morale – dice Mihai – né idealizzare un lato o demonizzare l’altro. Entrambi fanno parte di me”. La sceneggiatura, iniziata da Mungiu subito dopo i fatti reali, scava nelle pieghe di una società che spesso preferisce chiudere gli occhi.
L’ironia per raccontare temi duri
Anche se parla di problemi seri, “Traffic” sceglie di usare l’ironia. “Quando si affrontano temi pesanti con leggerezza – spiega Mihai – il pubblico si sente più coinvolto”. Un umorismo che non sminuisce la responsabilità, ma invita a guardare più a fondo. “Sta allo spettatore decidere come prendere i messaggi del film”, racconta la regista. La frase che resta impressa – “Quanto vale un Monet? E quanto vali tu?” – riassume lo smarrimento dei protagonisti, incapaci di dare un valore alle cose e a se stessi.
Premi e riconoscimenti oltre i confini
“Traffic” ha già raccolto applausi fuori dall’Italia: ha vinto il Grand Prix al Warsaw Film Festival e il Premio del pubblico a Shanghai. Ora arriva a Roma tra i titoli più attesi del festival. Sei anteprime italiane in concorso, una anche internazionale. Il pubblico romano potrà confrontarsi con una storia che parla d’Europa, ma anche di scelte personali e collettive.
Uno specchio senza condanne
La regista tiene a sottolineare un punto: “Non chiediamo al pubblico di applaudire o condannare i personaggi. Chiediamo solo di guardare più a fondo”. Il film parte da un aneddoto, ma diventa una riflessione sulle responsabilità che ci riguardano tutti. “Volevamo mostrare uno specchio della società – conclude Mihai – senza prendere posizione ma senza tirarsi indietro dal confronto”.
Il Tertio Millennio Film Fest continua fino al 9 novembre con proiezioni e incontri. “Traffic” resta uno dei titoli più discussi: una storia vera che diventa racconto universale sull’Europa di oggi.
