Bruxelles, 1 novembre 2023 – La Cina ha deciso di mantenere sospesi i controlli sulle esportazioni di ottobre verso l’Unione Europea. Lo ha confermato il commissario Ue al Commercio, Maros Šefčovič, dopo un confronto diretto con i vertici del ministero del Commercio di Pechino. La misura durerà 12 mesi e punta a tutelare la stabilità dei flussi commerciali globali in un settore chiave per l’industria europea.
Ue e Cina: l’intesa sui controlli alle esportazioni
La notizia è arrivata ieri sera, quando Šefčovič ha condiviso su X (ex Twitter) i risultati dei negoziati con i colleghi cinesi. “Abbiamo ribadito l’impegno a continuare il dialogo per migliorare l’applicazione delle regole sui controlli alle esportazioni”, ha scritto il commissario, definendo la sospensione “un passo responsabile e necessario”. Secondo la Commissione Ue, questa scelta arriva in un momento di crescenti tensioni legate al controllo delle cosiddette terre rare, materiali essenziali per tecnologie avanzate e semiconduttori.
Il dialogo tra Bruxelles e Pechino non si è fermato alle parole. Il 31 ottobre, nella sede della Commissione europea, funzionari Ue e cinesi si sono incontrati di persona per discutere di esportazioni e controlli. L’incontro segue la videoconferenza tra Šefčovič e il ministro cinese Wang Wentao e dà seguito agli accordi presi dai leader dei due blocchi durante il vertice di luglio.
Terre rare e semiconduttori: le preoccupazioni europee
Al centro delle trattative ci sono stati i limiti imposti da Pechino sulle terre rare — materiali come neodimio e disprosio, fondamentali per auto elettriche, turbine eoliche e dispositivi elettronici. La Cina produce oltre il 60% di queste materie prime e ogni restrizione rischia di avere un impatto diretto sulle industrie europee.
Durante l’incontro si è parlato anche degli aggiornamenti sui controlli Ue, compreso il rinnovo annuale dell’elenco di controllo e le novità nel settore dei semiconduttori. Proprio su questi ultimi si concentra da tempo l’attenzione europea, preoccupata per la forte dipendenza da fornitori esterni e per le tensioni internazionali che potrebbero mettere a rischio le catene di approvvigionamento.
Un impegno condiviso per le catene di approvvigionamento
Le due parti hanno affrontato anche il tema della stabilità nelle catene di approvvigionamento legate alle terre rare. In particolare, hanno discusso di licenze: Bruxelles e Pechino hanno promesso di lavorare insieme per agevolare le procedure, anche attraverso le cosiddette licenze generali che potrebbero snellire i passaggi per le aziende europee.
“Abbiamo capito quanto sia importante mantenere un dialogo aperto sui controlli alle esportazioni”, ha raccontato un funzionario europeo presente all’incontro. Entrambe le delegazioni hanno giudicato l’incontro utile per chiarire le rispettive posizioni e trovare possibili spazi di collaborazione.
Prospettive e segnali di prudenza
La decisione cinese viene vista come un segnale positivo, ma senza facili entusiasmi. “È un passo avanti, ma la situazione resta fragile”, ha ammesso una fonte diplomatica a Bruxelles. L’industria europea, soprattutto quella dell’auto e dell’elettronica, resta in allerta: la dipendenza dalla Cina è ancora un problema da risolvere.
Nei prossimi dodici mesi, l’Ue seguirà da vicino l’applicazione dell’accordo e valuterà se servono nuove misure. Intanto, il dialogo con Pechino continuerà con incontri regolari. Solo col tempo si capirà se questa sospensione sarà un vero punto di svolta nei rapporti commerciali o solo una tregua in un clima ancora incerto.
