Spread Btp-Bund: un’apertura sorprendente a 75,4 punti base

Spread Btp-Bund: un'apertura sorprendente a 75,4 punti base

Spread Btp-Bund: un'apertura sorprendente a 75,4 punti base

Giada Liguori

Novembre 1, 2025

Roma, 6 giugno – Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi a 10 anni ha aperto la giornata senza grandi scossoni, fermandosi a 75,4 punti base, esattamente come ieri alla chiusura. Un segnale che conferma la calma che ormai da settimane regna sui mercati obbligazionari europei, dopo che il differenziale ha toccato i livelli più bassi degli ultimi quindici anni. Il rendimento del Btp decennale resta stabile al 3,4%, secondo i dati delle principali piattaforme finanziarie.

Spread Btp-Bund: il punto sulla giornata

La seduta è partita alle 9.00 senza particolari movimenti. Gli operatori hanno subito notato come il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi non abbia mostrato variazioni. Il valore di 75,4 punti base è un livello che non si vedeva dal 2009. Gli analisti lo definiscono una soglia “di sicurezza” per il momento. “Non abbiamo registrato tensioni né all’apertura né nelle ore successive”, ha commentato un trader di una banca d’investimento milanese tra le più importanti.

Il rendimento del Btp decennale inchiodato al 3,4% riflette la fiducia degli investitori nella tenuta del debito italiano in questa fase. Un dato che, secondo gli esperti, va letto anche in vista delle prossime decisioni della Banca Centrale Europea. Tutti sono con gli occhi puntati sulle mosse sui tassi d’interesse e sulle previsioni di inflazione nell’Eurozona.

Perché lo spread resta calmo

A spiegare la calma sullo spread Btp-Bund sono diversi fattori, dicono gli analisti sentiti da alanews.it. Da una parte, l’assenza di novità negative sul fronte politico italiano: “La situazione resta stabile, senza sorprese né in Italia né a Bruxelles”, spiega un economista romano che segue da vicino i mercati dei titoli di Stato. Dall’altra, la convinzione che la BCE procederà con cautela nei prossimi mesi, evitando di stringere troppo rapidamente la politica monetaria.

Qualcuno sottolinea pure il ruolo delle aste del Tesoro: “Le ultime emissioni hanno avuto una buona risposta, segno che il mercato continua a considerare l’Italia un emittente affidabile”, racconta un gestore di fondi obbligazionari di Londra. Solo se dovessero arrivare tensioni geopolitiche o segnali più forti di rallentamento economico, la situazione potrebbe cambiare.

Lo spread oggi e il confronto con il passato

Se guardiamo ai picchi del 2011-2012, quando lo spread Btp-Bund superò i 500 punti base in piena crisi del debito sovrano, il livello attuale sembra lontanissimo. Ma, avvertono alcuni osservatori, la situazione va comunque tenuta d’occhio: “I mercati sono tranquilli adesso, ma basta poco per ribaltare tutto”, ammette un analista finanziario di Francoforte.

Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni si aggira intorno al 2,65%, mentre quello italiano si mantiene al 3,4%. Questa differenza riflette la percezione di un rischio maggiore sul debito italiano, ma anche le diverse aspettative su crescita e inflazione nei due Paesi. Comunque, per gli addetti ai lavori, la soglia di 75 punti base è un segnale positivo per la stabilità finanziaria dell’Italia.

Le reazioni sul mercato e lo sguardo alla BCE

Nelle sale operative di Milano e Francoforte la giornata è scorsa senza colpi di scena. “Ora aspettiamo le prossime mosse della BCE”, ha detto un broker lombardo poco dopo le 11. La tensione resta puntata sulle decisioni che arriveranno da Francoforte nelle settimane a venire: eventuali cambi di rotta nella politica monetaria potrebbero far muovere velocemente sia i rendimenti sia lo spread.

Per ora, però, il clima è tranquillo. Gli investitori continuano a guardare con interesse ai titoli italiani, sostenuti anche da dati macroeconomici che mostrano una crescita lenta ma costante. Solo qualche sorpresa, politica o economica, potrebbe spezzare questo momento di calma.

In breve: lo spread tra Btp e Bund resta ai minimi storici, il rendimento del decennale italiano si conferma stabile e i mercati attendono segnali chiari dalla BCE. Un equilibrio delicato, ma per ora solido.