Milano, 7 giugno 2024 – L’Orsa Ferrovie torna a far tremare le rotaie con la minaccia di nuovi scioperi contro Trenord, l’azienda che gestisce i treni regionali in Lombardia. Dopo il fallimento delle procedure di raffreddamento, il sindacato esprime oggi “forte preoccupazione e indignazione” per la chiusura totale al dialogo da parte dell’azienda. La richiesta è chiara: aprire subito il tavolo per il rinnovo del contratto aziendale, scaduto ormai da quasi nove anni.
Trenord senza contratto dal 2015: una situazione insostenibile
Il cuore della protesta è proprio il contratto aziendale di Trenord, firmato nel 2012 e scaduto il 30 settembre 2015. Da allora, denunciano dall’Orsa, “i lavoratori vanno avanti con un contratto vecchio e superato”. Nonostante siano passati quasi dieci anni, il rinnovo non è mai arrivato. E non è solo una questione di scadenza: “Si continuano a violare gli accordi ancora in vigore”, si legge nel comunicato della segreteria regionale.
La pazienza si è esaurita. “Non si può più andare avanti così, l’azienda non ascolta il personale e resta ferma su regole vecchie di quasi un decennio”, spiega un delegato sindacale raggiunto alle 11.15 davanti alla sede di via Fabio Filzi. “Vogliamo solo che venga rispettata la dignità di chi lavora ogni giorno”.
Nessun passo avanti nel confronto con Trenord
Le cosiddette procedure di raffreddamento, i tentativi di mediazione previsti dalla legge per evitare lo sciopero, si sono chiuse senza alcun risultato. “Non abbiamo visto nessuna apertura reale dall’azienda”, ammette la segreteria Orsa. Per questo motivo, è stata annunciata una nuova ondata di mobilitazioni, anche se ancora non si conoscono le date precise degli scioperi. Trenord, contattata da alanews.it, ha scelto di non entrare nel merito, limitandosi a ribadire che “il dialogo con i sindacati è sempre aperto”.
Sul piatto restano questioni spinose: orari di lavoro, sicurezza, classificazione del personale e conciliazione tra vita privata e lavoro. Temi che, secondo i lavoratori, “altre aziende ferroviarie hanno già risolto, mentre Trenord resta ferma”.
Il confronto con Trenitalia e il resto del settore: un gap evidente
Il malumore monta anche per il confronto con le altre grandi realtà ferroviarie. “Il contratto nazionale di lavoro Mobilità e Attività Ferroviarie è stato rinnovato regolarmente nel 2016, nel 2022 e più recentemente il 22 maggio 2025, con importanti novità – sottolinea l’Orsa – mentre Trenord è rimasta l’unica grande azienda del settore senza aggiornare il proprio contratto”.
Il confronto con Trenitalia è ancora più impietoso. La società del gruppo Ferrovie dello Stato ha rinnovato il suo contratto aziendale insieme al Ccnl, introducendo miglioramenti su stipendi, welfare, sicurezza e orari. “I nostri colleghi di Trenitalia hanno ottenuto diritti e tutele che qui sono solo parole”, racconta una delegata Orsa durante un presidio improvvisato davanti alla stazione Centrale.
Scioperi in arrivo: la mobilitazione si fa concreta
La tensione resta alta tra i dipendenti di Trenord, che ogni giorno portano in giro oltre 800mila pendolari lombardi. Il sindacato parla di scioperi possibili già nelle prossime settimane. “Non vogliamo creare disagi ai viaggiatori – spiega un portavoce Orsa – ma dopo anni di attesa non ci restano molte scelte”.
Ancora nessun dettaglio sulle modalità della protesta. L’azienda tiene d’occhio la situazione e invita a mantenere la calma e la responsabilità. Intanto, nelle principali stazioni lombarde cresce l’incertezza: molti pendolari temono nuovi disagi proprio all’inizio dell’estate.
La vertenza resta aperta. E solo un passo deciso potrebbe evitare un’altra stagione di scioperi nel trasporto ferroviario regionale.
