Roma, 31 ottobre – Dopo 35 anni nella Polizia di Stato, Moreno Fernandez, primo dirigente della Questura di Roma, ha salutato oggi i colleghi con un messaggio via radio nel suo ultimo giorno di servizio. La sorpresa è arrivata subito dopo: la voce della figlia Giulia, anche lei in divisa, che gli ha mandato un saluto carico di affetto e orgoglio. Un passaggio di testimone tutto in famiglia, avvenuto nella sala operativa di via San Vitale, poco dopo le 11 di mattina.
Il saluto via radio, poi la voce inattesa della figlia
Fernandez, 62 anni, nato a Latina ma romano d’adozione, si è rivolto ai monitor e alle radio che scandiscono la vita della questura. “Grazie a tutti per questi anni insieme, per la dedizione e il senso del dovere che ho visto ogni giorno”, ha detto con voce ferma, mentre i colleghi si scambiavano sguardi pieni di intesa. Un discorso breve, senza fronzoli. Quando sembrava finita, però, dalla frequenza operativa è arrivata una voce giovane: “Ciao papà, probabilmente non ti aspettavi che fossi io l’ultima a parlarti in questo saluto via radio”.
Era Giulia Fernandez, 27 anni, ora impegnata nel corso commissari alla Scuola superiore di polizia. “Volevo dirti quanto sono fiera di te, del poliziotto che sei stato, che sei e che sarai”, ha continuato con emozione. “Sempre in prima linea, senza mai tirarti indietro, come dici tu. È proprio questo che ti rende un grande poliziotto e il motivo per cui hai lasciato un segno profondo in tutti noi”.
Una vita tra commissariati e sala operativa
Moreno Fernandez ha cominciato nel 1988, prima a Milano e poi a Roma. Ha guidato i commissariati di San Basilio, Esquilino e Tor Carbone, affrontando indagini su rapine, traffico di droga e reati predatori, e coordinando operazioni complesse nei quartieri più difficili della città. Negli ultimi anni ha diretto la sala operativa della questura, il cuore delle emergenze cittadine.
Chi lo conosce lo descrive come un dirigente “di poche parole ma sempre presente”, capace di ascoltare e agire senza far rumore. “Ha sempre messo il lavoro di squadra davanti a tutto”, racconta un collega che preferisce restare anonimo. “Non si è mai tirato indietro, nemmeno nei momenti più duri”.
Il passaggio di testimone in famiglia
La risposta della figlia Giulia ha sorpreso tutti. Pochi sapevano che quella mattina fosse in servizio su una volante del reparto prevenzione crimine. “Cercherò di portare avanti la tua eredità”, ha detto la giovane commissaria in formazione. “Un grande dirigente per la Polizia di Stato e soprattutto un grande papà per me”. Solo allora, nella sala operativa, qualcuno si è lasciato andare: occhi lucidi e mani che applaudivano senza bisogno di parole.
Fernandez ha ascoltato in silenzio, poi ha tolto le cuffie, ha abbracciato i colleghi vicini e ha sorriso alla figlia attraverso il vetro della cabina radio. “Non me l’aspettavo”, ha detto poco dopo. “Ho sempre pensato che questo lavoro fosse solo mio, ma oggi ho capito che è anche un po’ suo”.
Un’eredità che resta viva
Dal 1° novembre Moreno Fernandez andrà ufficialmente in pensione. La sua storia, fatta di turni notturni, emergenze improvvise e piccoli gesti quotidiani, lascia un segno chiaro nella comunità della Polizia di Stato romana. “Non è solo una questione di divisa”, spiega uno degli agenti più giovani. “È il modo in cui ci si guarda negli occhi quando si entra in servizio”.
Giulia continuerà il cammino iniziato dal padre, con la stessa forza e determinazione. “Spero di essere all’altezza”, ha detto a chi le chiedeva come si sentisse dopo quel saluto. Tra le frequenze radio della questura, oggi è passata una storia di famiglia, dedizione e continuità. Una storia che chi c’era faticherà a dimenticare.
