Un nuovo sospettato nel caso Meredith: l’ex pm rivela dettagli inquietanti su Sollecito e Knox

Un nuovo sospettato nel caso Meredith: l'ex pm rivela dettagli inquietanti su Sollecito e Knox

Un nuovo sospettato nel caso Meredith: l'ex pm rivela dettagli inquietanti su Sollecito e Knox

Matteo Rigamonti

Novembre 1, 2025

Perugia, 7 giugno 2024 – Diciotto anni dopo l’omicidio di Meredith Kercher, spunta una nuova pista che riapre vecchi interrogativi su uno dei casi più discussi della cronaca italiana. Giuliano Mignini, ex pm che guidò le indagini, ha raccontato di aver segnalato alla Procura di Perugia un nome mai emerso prima. Si tratta di una persona che, sempre secondo Mignini, sarebbe partita per l’estero pochi giorni dopo il delitto. «Una fonte affidabile mi ha indicato questa persona», ha detto in un’intervista a La Stampa, lasciando intendere che ci potrebbero essere nuovi elementi che la collegano direttamente all’omicidio della studentessa inglese.

Un nome nuovo e una fuga sospetta

L’ex magistrato parla di una segnalazione che riguarda un personaggio rimasto finora ai margini dell’inchiesta. «Se avessi avuto certi dettagli allora, li avrei sicuramente approfonditi», ha ammesso Mignini, sottolineando come per anni chi sapeva ha preferito tacere per paura di ritorsioni. Al momento, la Procura di Perugia non ha aperto un nuovo fascicolo. Ma la notizia ha già riacceso i riflettori su un caso che, nonostante le sentenze definitive, continua a far discutere e lasciare dubbi.

Il particolare della fuga all’estero pochi giorni dopo la notte tra il 1° e il 2 novembre 2007, quando avvenne il delitto in via della Pergola, è un elemento del tutto nuovo. Mignini non ha voluto rivelare chi sia questa persona né le circostanze della sua partenza improvvisa. Ma il suo intervento lascia capire che le indagini potrebbero non essere finite.

Knox e Sollecito assolti: “Fortuna più che giustizia”

Il lungo processo si era chiuso con la condanna di Rudy Guede, l’unico imputato che ha scontato la pena per l’omicidio di Meredith. Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati insieme a Guede, sono stati invece assolti in via definitiva. «Per loro è andata bene, sono state circostanze fortunate», ha osservato Mignini, riferendosi alle scelte processuali che hanno cambiato il loro destino. In particolare, per l’ex pm, la decisione dell’avvocato Biscotti di chiedere il rito abbreviato per Guede è stata decisiva: «Se non fosse stato così, la condanna sarebbe arrivata anche per loro».

Mignini non si è spinto a ipotizzare responsabilità dirette per Knox e Sollecito, ma ha sottolineato che la loro assoluzione è arrivata con una formula che lascia dubbi. «Gli unici di sicuro presenti sulla scena del delitto erano Amanda Knox e probabilmente anche Raffaele Sollecito», ha spiegato. La domanda rimane: quella notte cosa hanno fatto? Hanno partecipato o sono stati solo spettatori? «Forse non hanno concorso – ammette – o forse non ci sono prove sufficienti per affermarlo».

Un processo segnato da errori e zone d’ombra

Per Mignini, la vicenda giudiziaria è stata segnata da diversi errori a favore degli imputati. «Ci sono stati errori giudiziari, errori che hanno favorito gli accusati», ha ribadito. Il senso di incompiutezza traspare chiaramente: «Non c’è stata giustizia. Lo dico con sincerità: quando penso a quella povera ragazza inglese, provo un grande rammarico».

Anche la decisione della Cassazione, che ha chiuso definitivamente il caso con l’assoluzione di Knox e Sollecito, per Mignini è difficile da digerire. «È come se questa sentenza fosse passata sopra le nostre teste», ha confidato, lasciando intendere che molti aspetti non sono mai stati davvero chiariti.

Meredith Kercher: una ferita che non si chiude

A quasi vent’anni dal delitto in via della Pergola, il caso Meredith Kercher resta una ferita aperta. La nuova pista segnalata da Mignini riporta l’attenzione su una storia che ha lasciato più domande che risposte. Ora la Procura di Perugia dovrà decidere se ci sono elementi concreti per riaprire l’indagine o se questa segnalazione resterà solo un’altra ombra nella lunga vicenda.

Intanto, la memoria di Meredith – giovane studentessa inglese arrivata a Perugia per l’Erasmus – rimane al centro di un caso complicato, pieno di colpi di scena e verità mai del tutto accertate. E come ha ammesso lo stesso Mignini, «ci sono cose che ancora oggi non riesco a capire».