Zangrillo avvia il percorso per i rinnovi contrattuali della Pubblica Amministrazione 2025-2027

Zangrillo avvia il percorso per i rinnovi contrattuali della Pubblica Amministrazione 2025-2027

Zangrillo avvia il percorso per i rinnovi contrattuali della Pubblica Amministrazione 2025-2027

Giada Liguori

Novembre 1, 2025

Roma, 10 giugno 2024 – Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha inviato oggi all’Aran l’atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego per il triennio 2025-2027. Il documento, arrivato questa mattina, apre ufficialmente le trattative sindacali per tutti i comparti e le aree dirigenziali della pubblica amministrazione. “Con questo atto – ha detto Zangrillo – mettiamo nero su bianco l’impegno del governo: garantire la continuità dei contratti e partire subito con i rinnovi, evitando i ritardi che in passato hanno eroso il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici”.

Rinnovi pubblici, la novità è nei tempi

Il nuovo atto di indirizzo è stato preparato insieme ai comitati di settore e con il supporto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. È il documento che traccia la linea guida per le trattative collettive del prossimo triennio. La vera novità sta nei tempi: per la prima volta, l’atto arriva all’inizio del periodo contrattuale, grazie ai fondi già messi in bilancio nella legge di bilancio 2025. Questi soldi coprono non solo il triennio 2025-2027 ma anche il successivo, 2028-2030.

Fonti del ministero spiegano che anticipare l’adozione dell’atto serve proprio a evitare le lunghe attese che hanno rallentato i rinnovi precedenti. “Solo così – ha sottolineato Zangrillo – possiamo proteggere il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici e mostrare attenzione concreta”.

Soldi già stanziati, ma aumenti ancora da definire

Nel dettaglio, le risorse economiche per i rinnovi sono state già previste nella manovra finanziaria approvata a dicembre. Questo dovrebbe aiutare a far partire subito le trattative con i sindacati. I fondi coprono sia gli aumenti salariali che le altre voci accessorie previste dai contratti.

Non sono ancora stati fissati gli importi precisi degli aumenti. “Le cifre saranno decise durante il negoziato – spiegano fonti vicine al dossier – ma la base finanziaria è solida”. I sindacati aspettano ora la convocazione ufficiale dell’Aran per iniziare il confronto. “Ci aspettiamo un dialogo sincero – ha detto un rappresentante della Funzione Pubblica Cgil – e risposte concrete sulle nostre richieste”.

Un cambio di passo dopo anni di attese

Negli ultimi anni, i rinnovi nel pubblico impiego sono arrivati spesso con mesi, a volte anni, di ritardo rispetto alla scadenza naturale dei contratti. Questo ha creato malcontento tra i dipendenti e tensioni con i sindacati. Il governo Meloni, con questa mossa anticipata, vuole invertire questa tendenza.

“Non vogliamo più vedere lavoratori costretti ad aspettare troppo per vedersi riconosciuti i propri diritti”, ha confidato un funzionario del Ministero. Dall’altra parte, i sindacati sperano che questa accelerazione non significhi trattative fatte di fretta e senza confronto. “Serve tempo per discutere su orari, carriere e welfare”, avverte una fonte della Uil.

Il calendario delle trattative e le attese

L’Aran riceverà ufficialmente l’atto nelle prossime ore. Da quel momento partirà il calendario degli incontri con le parti sociali. Fonti di governo fanno sapere che l’obiettivo è chiudere almeno la parte economica dei rinnovi entro fine 2024.

Intanto, tra i circa 3 milioni di dipendenti pubblici coinvolti – insegnanti, infermieri, funzionari ministeriali e personale degli enti locali – cresce la curiosità su tempi e contenuti delle nuove intese. “Siamo pronti a confrontarci – ha assicurato Zangrillo – con spirito costruttivo e attenzione alle esigenze reali dei lavoratori”.

Un percorso appena iniziato, ma che segna una svolta nel modo e nei tempi della contrattazione pubblica in Italia.