Argento omaggia Rambaldi: standing ovation in un’epica notte a Hollywood

Argento omaggia Rambaldi: standing ovation in un'epica notte a Hollywood

Argento omaggia Rambaldi: standing ovation in un'epica notte a Hollywood

Giada Liguori

Novembre 2, 2025

Los Angeles, 2 novembre – Dario Argento è stato accolto da una lunga standing ovation nella sala principale del Museo dell’Academy of Motion Pictures di Hollywood. Giovedì sera ha presentato la versione restaurata in 4K del suo celebre film “Profondo rosso”. Il regista romano, 83 anni, è arrivato a Los Angeles per dare il via a una retrospettiva dedicata a Carlo Rambaldi, il mago degli effetti speciali, nel centenario della sua nascita.

Hollywood rende omaggio a Carlo Rambaldi

La serata, sold out da giorni, ha visto un pubblico entusiasta tributare un caloroso applauso sia ad Argento sia a Rambaldi, tre volte premio Oscar per “King Kong”, “Alien” ed “E.T.”. “Un’emozione che non avrei mai immaginato. Venire qui, nel tempio del cinema, per onorare un grande amico e collaboratore, mi ha toccato profondamente”, ha raccontato Argento poco prima di entrare nella sala da 900 posti. “Ho fatto lo stesso viaggio suo, ma con mezzo secolo di ritardo”.

La rassegna, intitolata “The Man Who Made Creatures: Special Effects Wizard Carlo Rambaldi”, è iniziata la sera prima di Halloween proprio con il classico horror italiano. Il programma continuerà fino al 30 novembre, chiudendosi con “Città violenta” di Sergio Sollima. In cartellone anche film come “Terrore nello spazio” di Mario Bava, “Il fiore delle Mille e una notte” di Pasolini, “Giulietta degli spiriti” di Fellini e i grandi successi internazionali che hanno consacrato Rambaldi negli Stati Uniti.

Argento e Rambaldi: un legame di amicizia e cinema

Sul palco, Argento ha ripercorso il rapporto personale e professionale con Rambaldi: “Abbiamo lavorato insieme dal mio primo film, ‘L’uccello dalle piume di cristallo’, fino al giorno in cui lui ha preso l’aereo per venire qui. Dal 1970 a ‘Profondo rosso’ nel 1975. Nel ’76 era già a Hollywood con Dino De Laurentiis per ‘King Kong’. È stata una collaborazione straordinaria, piena di avventure fuori dal comune”.

Non sono mancati gli aneddoti: “Pochi sanno che sua moglie lavorava con lui. Una volta, a fine giornata, ha caricato il baule della macchina con delle mummie da portare in laboratorio. La fermò la polizia. I documenti erano in regola, ma quando le chiesero di aprire il baule e videro quella montagna di corpi… poveri agenti! All’epoca gli effetti speciali non erano così conosciuti, ci volle un po’ per far capire che Bruna era del tutto innocua”.

Un’eredità che supera le generazioni

Amy Homma, direttrice del museo, ha spiegato: “Insieme a Camilla Cormanni e Cinecittà abbiamo lavorato per più di un anno a questa serie sul genio degli effetti speciali in 3D. Rambaldi ha lasciato un segno indelebile in tanti classici del cinema italiano e internazionale”. La collaborazione tra il museo e gli Studios romani continua dopo le retrospettive dedicate a Pasolini, Morricone e Sofia Loren.

Daniela Rambaldi, figlia dell’artista, ha raccontato: “Proprio ‘King Kong’ era il film a cui mio padre teneva di più. Segnò il suo passaggio dall’Italia all’America, l’inizio della sua avventura hollywoodiana e anche una nuova vita per tutta la nostra famiglia”.

Antonio Saccone, presidente di Cinecittà, arrivato da Roma per l’occasione, ha commentato: “Oggi celebriamo un grande artista del cinema, del nostro modo di farlo. Rambaldi diceva: ‘Ci sono i computer, ma non tolgono l’emozione del costruire con le proprie mani’. Era un prestigiatore, e ha ancora più senso festeggiarlo in questa epoca di intelligenza artificiale”.

Il ricordo dei colleghi e la fede di Argento

Howard Berger, make-up artist premio Oscar per “Le cronache di Narnia”, ha riportato una confidenza che Argento gli fece anni fa sul set: “Mi hai detto che dopo ogni scena particolarmente violenta o macabra torni a casa e preghi. È vero?”. Argento ha risposto senza esitazioni: “Certo. È che lassù qualcuno mi vuole bene, e io ne sono grato. Sempre”.

La retrospettiva su Carlo Rambaldi continuerà nelle prossime settimane con proiezioni e incontri dedicati al suo lavoro e all’impatto che ha avuto sull’immaginario collettivo del cinema mondiale. Un viaggio che parte dall’Italia degli anni Sessanta e arriva fino ai grandi Studios americani, passando per le mani esperte di artigiani come Rambaldi e registi come Argento.