Il mistero di Lady Petrolio: la straordinaria storia di Anna Bettozzi, tra gloria e caduta

Il mistero di Lady Petrolio: la straordinaria storia di Anna Bettozzi, tra gloria e caduta

Il mistero di Lady Petrolio: la straordinaria storia di Anna Bettozzi, tra gloria e caduta

Matteo Rigamonti

Novembre 2, 2025

Roma, 5 giugno 2024 – Anna Bettozzi, nota nel mondo della musica pop come Ana Bettz e ribattezzata dai media “Lady Petrolio”, torna al centro delle cronache giudiziarie. Nelle ultime ore, la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro da 106 milioni di euro nei suoi confronti. L’imprenditrice, erede del petroliere Sergio Di Cesare e già finita in manette nel 2021 con l’inchiesta “PetrolMafie”, è accusata di evasione fiscale, corruzione, riciclaggio e autoriciclaggio, con l’aggravante – confermata dalla Cassazione a febbraio 2025 – di aver favorito organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Lady Petrolio: da cantante a protagonista di un’inchiesta da milioni

Il nome di Anna Bettozzi era già sulla bocca di tutti molto prima delle indagini. Nei primi anni Duemila, con lo pseudonimo Ana Bettz, provò a farsi strada nella musica pop, tra videoclip e apparizioni in tv. Poi cambiò direzione. Nel 2018 eredita la guida della Maxpetroli Srl – poi diventata Made Petrol Italia Srl – dopo la morte del marito Sergio Di Cesare, stroncato da una lunga malattia. “Ora che Sergio non c’è più, ha lasciato tutto alla moglie, che si sta facendo carico dei debiti”, racconta l’amico Lele Mora, descrivendo un clima familiare teso in quegli anni.

La società si trasforma in poco tempo in un gigante del settore carburanti grazie alle cosiddette “pompe bianche”: distributori senza marchio che vendono benzina a prezzi molto più bassi rispetto alla concorrenza. Secondo i magistrati, tra il 2017 e il 2018 il fatturato di Mp Italia è schizzato da 18,6 a 367,7 milioni di euro, una crescita venti volte superiore, frutto di un sistema di evasione sistematica di IVA e accise. “Mp Italia ha immesso sul mercato nazionale milioni di litri di gasolio a un prezzo finale alla pompa nettamente inferiore rispetto a quello legale”, si legge negli atti.

Famiglia e legami pericolosi: condanne e intrecci con la criminalità

Con Anna Bettozzi sono stati condannati anche la figlia Virginia Di Cesare (8 anni), il nipote Filippo Maria Bettozzi (6 anni e 8 mesi) e l’altro figlio Roberto Strina (4 anni e 10 mesi). Nel business, dal 2016, sono entrati anche Alberto Coppola – considerato cugino di Antonio Moccia, figura di spicco del clan camorristico Moccia a Roma – e Giuseppe Vivese, anch’egli vicino al clan. Un intreccio che, secondo gli inquirenti, ha favorito l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mercato dei carburanti.

Nel 2019, la società coinvolse anche l’attore Gabriel Garko (estraneo all’inchiesta) per una campagna pubblicitaria: pagato 250 mila euro, di cui 150 mila in contanti. Un dettaglio che agli investigatori ha contribuito a mettere in luce la gestione opaca dei soldi.

Il maxi sequestro: ville, auto di lusso e opere d’arte sotto chiave

Il sequestro deciso dalla magistratura riguarda non solo le quote della società, ma anche un patrimonio immobiliare e mobiliari di grande valore. Tra i beni bloccati ci sono la villa sull’Appia Antica (stimata 28 milioni), una residenza in Costa Smeralda con un parco di 5 mila metri quadri (valore circa 70 milioni), una Bentley del 2018 da 42 mila euro, la Harley Davidson del nipote Filippo e la Porsche Cayenne della figlia Virginia. Non mancano appartamenti a Roma, un bracciale Bulgari, quattro orologi da donna (tre Rolex e un Patek Philippe), arredi di pregio – specchiere dorate, statue e consolle antiche – oltre a quote in ristoranti, aziende agricole, società di sicurezza e noleggio auto di lusso.

C’è anche una collezione privata di 24 dipinti sotto sequestro, con pezzi di spicco come un “Guerriero con Putto” attribuito al Guercino e un “San Francesco in Estasi” di Guido Reni.

Intercettazioni svelano il lato privato: tensioni e rapporti con Berlusconi

Tra i documenti dell’inchiesta spuntano anche dettagli sulla vita privata di Anna Bettozzi. Nel marzo 2018, in una conversazione intercettata, si lamentava con toni accesi: “Oggi non ho risposto quattro volte a Berlusconi… sono incazzata con lui…”. Un riferimento alle frequentazioni con l’ex premier Silvio Berlusconi tra il 2007 e il 2008, quando Bettozzi partecipava ad alcune delle sue feste private.

Sentenza definitiva e futuro: 11 anni e mezzo dietro le sbarre

La vicenda giudiziaria è segnata da continui colpi di scena. Nel 2022 il giudice di primo grado aveva riconosciuto l’aggravante mafiosa; la Corte d’Appello l’aveva tolta nel 2023; infine la Cassazione, a febbraio scorso, l’ha confermata definitivamente. Anna Bettozzi dovrà scontare una condanna a 11 anni e 6 mesi. Per i familiari, invece, le pene sono già state decise.

Le indagini vanno avanti per ricostruire tutta la rete di rapporti tra imprenditoria e criminalità organizzata nel settore dei carburanti. Un mercato che negli ultimi anni ha attirato sempre più l’attenzione delle procure, per i grandi affari e le presunte infiltrazioni mafiose.