San Juan, 13 giugno 2024 – L’esercito degli Stati Uniti ha riacceso i motori all’ex base navale di Roosevelt Roads, a Porto Rico. La struttura, chiusa dal 2004, è tornata al centro dell’attenzione con lavori di ristrutturazione che hanno fatto scattare campanelli d’allarme su possibili piani per operazioni prolungate nei Caraibi, con il Venezuela nel mirino. A lanciare la notizia è stata Reuters, che ha anche diffuso immagini scattate il 17 settembre scorso, riaccendendo il dibattito sulle mosse militari americane in zona.
Roosevelt Roads: il cuore militare che torna a battere
La base di Roosevelt Roads, sulla costa orientale di Porto Rico, è stata per decenni una delle più importanti della Marina Usa. Vent’anni fa venne chiusa e abbandonata, ma ora le ruspe sono tornate a scavare. Le foto di Reuters mostrano operai al lavoro dal settembre scorso, intenti a togliere l’asfalto vecchio e a sistemare le piste e gli accessi dell’aeroporto militare.
Un portavoce del Pentagono ha glissato sulle ragioni precise, parlando solo di “manutenzione ordinaria e aggiornamenti infrastrutturali”. Ma la tempistica e la portata dei lavori non sono passate inosservate, e gli esperti si interrogano. “Non è un caso che si torni a puntare su una base così vicina al Venezuela”, ha detto un funzionario della Difesa, parlando sotto anonimato.
La tensione con il Venezuela al centro dello scenario
Negli ultimi mesi, i rapporti tra Washington e il governo di Nicolás Maduro sono stati più che mai tesi. Gli Stati Uniti hanno più volte accusato Caracas di violazioni dei diritti umani e brogli elettorali, mantenendo sanzioni e pressioni diplomatiche. In questo clima, riattivare una base a poche centinaia di chilometri dalla costa venezuelana assume un peso particolare.
Fonti militari citate da Reuters parlano di un obiettivo chiaro: “assicurare la prontezza operativa” in caso di emergenze nei Caraibi. “Non ci sono piani per un intervento imminente”, ha precisato un ufficiale Usa, “ma serve avere basi affidabili pronte a ogni evenienza”. Dal canto suo, il governo venezuelano ha definito la mossa “provocatoria”, chiedendo spiegazioni attraverso i canali diplomatici.
Le reazioni tra Ceiba e oltre
A Ceiba, il piccolo comune che ospita la vecchia base, le opinioni sono divise. C’è chi vede nei lavori una possibile boccata d’ossigeno per l’economia locale, segnata dalla chiusura della base e dalla disoccupazione. Ma altri guardano al passato con timore. “Abbiamo già vissuto anni difficili con la presenza militare”, ricorda Carmen Rivera, insegnante in pensione. “Non vorremmo ripetere quella storia”.
A livello internazionale, analisti e osservatori sottolineano che l’interesse degli Usa per Roosevelt Roads rientra in una strategia più ampia, volta a contenere le influenze di Russia e Cina in America Latina. “La posizione è perfetta per tenere d’occhio i movimenti navali e aerei nella regione”, spiega l’esperto militare Juan Carlos Hidalgo.
Il futuro della base resta un’incognita
Per ora, il Pentagono non ha annunciato piani ufficiali per riaprire completamente la base o per inviare nuove truppe. I lavori continuano sotto stretto controllo, mentre l’attenzione dei media internazionali cresce. Solo nelle prossime settimane, forse mesi, si capirà se si tratta di semplici lavori di manutenzione o dell’inizio di un nuovo capitolo nella presenza militare americana nei Caraibi.
Nel frattempo, a Porto Rico, tra cantieri e strade polverose verso la vecchia pista, l’aria è carica di attesa. Vecchi hangar arrugginiti accanto a nuovi mezzi militari: il passato sembra bussare di nuovo alla porta.
