Milano, 29 ottobre – Un oncologo torinese, Claudio Zanon, è stato allontanato da un volo easyJet diretto a Marrakech nella mattinata di sabato 28 ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa, dopo essersi rifiutato di cancellare una foto scattata al muso dell’aereo. Il medico ha definito l’episodio “surreale e inaccettabile”. La vicenda ha acceso il dibattito sulle norme di sicurezza e sul diritto dei passeggeri di documentare il proprio viaggio.
Dalla foto al divieto di imbarco: la cronologia dell’accaduto
Secondo il racconto di Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità ed ex direttore sanitario dell’Ospedale Valduce di Como, tutto è iniziato pochi minuti prima dell’imbarco sul volo EJU3929. “Mi sono fermato un attimo, come fanno in tanti, per scattare una semplice foto al muso dell’aereo”, ha detto il medico, ancora visibilmente scosso. “Non pensavo di violare nessuna regola”. Ma un addetto alla sicurezza lo ha subito avvicinato, chiedendogli con fermezza di cancellare l’immagine. Zanon ha rifiutato, convinto di non aver fatto nulla di sbagliato.
La tensione è salita rapidamente. “L’addetto mi ha seguito fino a bordo”, ha raccontato, “dicendomi che se non avessi cancellato la foto non sarei partito”. Lo scambio è stato breve ma acceso. Proprio mentre l’aereo era fermo sulla pista, un passeggero si è sentito male. Zanon è intervenuto per prestare soccorso, in qualità di medico. Ma nemmeno questo ha cambiato il corso degli eventi.
Escluso dal volo, la reazione di Zanon
Pochi minuti dopo il soccorso, il comandante ha chiesto a Zanon di scendere dall’aereo. “Ho alzato la voce”, ha ammesso il medico, “perché pensavo fosse un abuso. Poi ho chiesto scusa, ma resto convinto di essere stato privato del mio diritto di viaggiare senza motivo”. Zanon nega qualsiasi comportamento aggressivo o minaccioso. Dice solo di aver difeso una scelta personale che riteneva legittima.
Il medico ha deciso di rendere pubblica la sua versione, parlando di “trattamento ingiusto” e ricordando che episodi del genere possono capitare a chiunque. “Non riesco ancora a crederci”, ha confidato a colleghi e amici. Anche altri passeggeri al gate 52 hanno assistito alla scena e ne hanno parlato con i giornalisti.
La risposta di easyJet
Contattata sull’accaduto, easyJet ha fornito una versione diversa. In una nota all’Ansa, la compagnia parla di “comportamento inappropriato al gate” da parte del passeggero, motivo per cui non è stato fatto salire a bordo. “Il nostro personale a terra è formato per gestire ogni situazione al meglio”, si legge nel comunicato. “Episodi simili sono rari, ma li prendiamo molto sul serio e non tolleriamo comportamenti abusivi o minacciosi”.
La compagnia ha ribadito che ogni decisione è presa “per la sicurezza e il benessere di passeggeri e equipaggio”. Tuttavia, non ha specificato quale regola sarebbe stata infranta da Zanon né ha chiarito se esistano divieti espliciti sulle fotografie agli aeromobili in fase di imbarco.
Regole poco chiare e reazioni nel settore
L’episodio ha riaperto il dibattito sulle regole che riguardano le fotografie in aeroporto e su come vengono applicate. Dalle prime ricostruzioni, non esisterebbe un divieto generale per i passeggeri di fotografare gli aerei durante l’imbarco, se non in casi specifici segnalati dal personale per motivi di sicurezza.
“Serve fare chiarezza”, ha commentato un portavoce dell’Associazione Italiana dei Diritti dei Passeggeri. “Situazioni come questa rischiano di creare confusione e tensione tra viaggiatori e operatori”. Nel frattempo, Zanon sta valutando se andare per vie legali contro la compagnia.
La vicenda è tutt’altro che chiusa. E lascia aperta una domanda: fino a che punto il diritto alla sicurezza può limitare quello alla propria informazione?
