Roma, 3 giugno – Domani mattina alle 9.30 la commissione Bilancio del Senato dà il via alle audizioni sulla manovra economica. Una giornata fitta di incontri: solo nella prima sessione sono previste una cinquantina di audizioni. Si parte con l’Anpit, l’Associazione nazionale per l’industria e il terziario, e si chiude in serata con l’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Un calendario serrato, che vedrà alternarsi esperti, rappresentanti delle imprese, sindacati e associazioni di categoria.
Audizioni sulla manovra: chi parla e perché
Dietro la scelta di ascoltare così tanti interlocutori, spiegano fonti parlamentari, c’è la volontà di raccogliere “tutte le proposte utili” prima di passare all’esame degli emendamenti. In programma ci sono nomi come Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, insieme a realtà come Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti e Cna. Non mancano nemmeno le associazioni dei consumatori, tra cui Codacons e Adiconsum, oltre ai rappresentanti del terzo settore.
Nei corridoi di Palazzo Madama si respira l’atmosfera tipica delle grandi manovre: documenti studiati nei dettagli, richieste precise su fisco, lavoro, pensioni e investimenti. “Ci aspettiamo un confronto vero”, ha detto un dirigente sindacale arrivando in Senato nel pomeriggio. Ma tra i parlamentari di maggioranza si avverte anche una certa fretta: i tempi sono stretti e la manovra deve essere approvata in fretta per rispettare le scadenze europee.
Una maratona di audizioni fino a giovedì
La presidenza della commissione ha confermato che le audizioni proseguiranno senza sosta anche mercoledì. L’ordine degli interventi è stato pensato per dare spazio sia ai grandi gruppi sia alle realtà più piccole. Solo giovedì mattina, intorno alle 10, prenderà la parola il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che chiuderà ufficialmente questa fase di consultazioni.
Domani si susseguiranno rappresentanti di settori diversi: dall’industria al commercio, dall’agricoltura ai servizi. “Presenteremo le nostre proposte su cuneo fiscale e incentivi all’occupazione”, ha anticipato il presidente di Anpit, Federico Iadicicco, indicando i temi chiave del suo intervento. Dall’altra parte, i sindacati hanno già fatto sapere che punteranno su “tutela dei salari e rinnovo dei contratti”.
I nodi più caldi: fisco, lavoro e pensioni
Al centro delle richieste ci sono soprattutto le misure su fisco, lavoro e pensioni. Le imprese chiedono più flessibilità sugli incentivi e una riduzione delle tasse. I sindacati puntano invece a rafforzare le garanzie per i lavoratori e a mettere risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Sullo sfondo resta la questione delle coperture: “Servono scelte coraggiose”, ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando che “non si possono scaricare i costi sulle fasce più deboli”.
Anche le associazioni dei consumatori intendono far sentire la loro voce. “Chiederemo attenzione su bollette e prezzi dei beni essenziali”, ha spiegato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Un tema che negli ultimi mesi ha acceso il dibattito pubblico e che potrebbe influenzare le scelte del governo.
Il momento decisivo: attesa per Giorgetti
L’intervento di giovedì mattina del ministro dell’Economia è il momento più atteso. Sarà lui a fare il punto sulle proposte raccolte e a indicare la linea del governo. Fonti vicine al ministero raccontano che Giorgetti illustrerà “le priorità dell’esecutivo” e risponderà ai rilievi emersi durante le audizioni.
L’atmosfera resta tesa ma costruttiva. Nei corridoi del Senato si incrociano parlamentari con faldoni sotto braccio e funzionari che aggiornano all’ultimo minuto l’ordine degli interventi. Solo dopo questa lunga fase di confronto la commissione Bilancio potrà entrare nel vivo della manovra e cominciare a scrivere il testo finale che arriverà in Aula nelle prossime settimane.
