Usa: la legge di guerra non si applica ai raid contro i narcos

Usa: la legge di guerra non si applica ai raid contro i narcos

Usa: la legge di guerra non si applica ai raid contro i narcos

Matteo Rigamonti

Novembre 2, 2025

Washington, 2 giugno – Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha informato ieri il Congresso che il presidente Donald Trump può andare avanti con le operazioni militari contro presunti trafficanti di droga in America Latina senza dover chiedere una nuova autorizzazione parlamentare. La comunicazione arriva proprio alla vigilia della scadenza dei 60 giorni fissati dalla War Powers Resolution del 1973, la legge che impone al presidente di ottenere il via libera del Congresso per continuare azioni militari ostili oltre i due mesi.

Raid anti-droga nei Caraibi, la Casa Bianca non si ferma

Tutto è iniziato il 4 settembre scorso, quando l’amministrazione aveva avvisato il Congresso di un primo attacco contro una presunta imbarcazione di narcotrafficanti nei Caraibi, effettuato due giorni prima. Quell’operazione ha segnato una nuova fase nella lotta americana contro il traffico internazionale di droga. Da allora, fonti ufficiali confermano che sono stati condotti altri raid nella zona, anche se non è stato reso noto il numero esatto delle missioni.

I 60 giorni scadono lunedì. Ma, secondo la nota del Dipartimento di Giustizia, la Casa Bianca ritiene di non dover rispettare la War Powers Resolution in questo caso. Nel documento inviato ai leader del Congresso si legge: “Le operazioni in corso non rappresentano un coinvolgimento in ostilità che richieda l’autorizzazione parlamentare”. Una posizione che ha già acceso il dibattito tra i membri delle commissioni competenti.

War Powers Resolution: il nodo che divide il Congresso

La War Powers Resolution, varata nel 1973 durante la guerra in Vietnam, stabilisce che il presidente deve ottenere l’ok del Congresso se vuole proseguire azioni militari ostili oltre i 60 giorni dall’inizio. Ma l’esecutivo sostiene che i raid anti-droga non rientrano nella definizione di “ostilità” prevista dalla legge.

“Non possiamo accettare che il presidente aggiri i poteri del Congresso”, ha detto il senatore democratico Bob Menendez, della commissione Esteri. Per Menendez, la scelta apre la porta a un precedente pericoloso. Più prudente il repubblicano Marco Rubio, che ha commentato: “La lotta al narcotraffico è fondamentale, ma serve chiarezza sulle regole d’ingaggio”.

Strategia anti-narcotraffico: cosa c’è in gioco

L’amministrazione Trump ha più volte ribadito l’urgenza di aumentare la pressione sui cartelli della droga latinoamericani, considerati una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Le operazioni nei Caraibi, ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, hanno l’obiettivo di “bloccare le rotte del traffico e colpire le basi logistiche dei gruppi criminali”.

Ma non mancano dubbi sull’efficacia e sui rischi di un’escalation militare nella zona. Alcuni esperti, come Adam Isacson del Washington Office on Latin America, avvertono che “l’uso della forza potrebbe aumentare le tensioni con i governi locali e complicare la collaborazione internazionale”. Infatti, nelle ultime settimane alcuni Paesi caraibici hanno chiesto chiarimenti sugli scopi delle missioni americane.

Il futuro delle operazioni tra incertezze e tensioni

Per ora non è chiaro se il Congresso intenda sfidare ufficialmente la posizione dell’amministrazione. Fonti parlamentari riferiscono di consultazioni in corso tra i leader di partito per decidere eventuali mosse legislative. Nel frattempo, le forze armate Usa continuano a pattugliare le acque dei Caraibi e del Golfo del Messico, supportate da unità navali e aeree.

“Seguiamo la situazione con attenzione”, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato. “La priorità resta la sicurezza dei cittadini americani e la lotta contro i traffici illegali”. Solo nelle prossime settimane si capirà se la linea dura della Casa Bianca porterà risultati o se prevarranno le preoccupazioni per un coinvolgimento militare prolungato senza mandato del Congresso.

Nel frattempo, il confronto tra poteri esecutivo e legislativo sembra destinato a continuare. Ma, per ora, la Casa Bianca va avanti: i raid anti-droga nei Caraibi proseguiranno – almeno fino a nuovo ordine.