Roma, 16 giugno – Nel fine settimana a Roma si è tenuta l’assemblea nazionale dell’Unione Sindacale di Base, che ha messo al centro la mobilitazione dei lavoratori contro le politiche economiche e sociali del governo. Centinaia di delegati e delegate da tutta Italia – dall’industria al pubblico impiego, dalla scuola alla sanità, passando per logistica, porti e servizi – hanno riempito la sala, in un clima che molti hanno definito “di vera partecipazione e unità”. L’obiettivo è chiaro: rilanciare la protesta con uno sciopero generale il 28 novembre e una grande manifestazione a Roma il giorno dopo.
Sciopero e critiche alla manovra: la piattaforma Usb
Durante l’assemblea si è discusso a lungo dei punti chiave della piattaforma nazionale dell’Usb. I delegati hanno sottolineato la necessità di “spezzare un modello sociale che ha svuotato il lavoro e la democrazia”, come ha spiegato uno dei portavoce dal palco. La critica più dura è andata alla legge di bilancio del governo, definita “una vera e propria manovra di guerra”. Secondo i sindacalisti, i tagli alla sanità e al welfare, insieme all’aumento della spesa militare, peggioreranno la precarietà e ridurranno le tutele per lavoratori e pensionati.
“Ogni euro speso in armi è un euro tolto alla scuola, alla sanità, alle pensioni, al lavoro”, ha ribadito una delegata della scuola. Parole che hanno trovato ampio consenso. I sindacalisti chiedono salari più alti, una “scala mobile moderna” e una fiscalità che sia davvero progressiva. Nel corso della giornata è tornata più volte la richiesta di un piano pubblico per casa, salute, istruzione e lavoro stabile.
Greta Thunberg e il sostegno internazionale
Un momento toccante è arrivato con il messaggio di saluto di Greta Thunberg, l’attivista svedese conosciuta per il suo impegno sul clima. Thunberg ha espresso solidarietà alla mobilitazione Usb e ha annunciato che sarà in Italia a novembre: prima a Genova, poi a Roma. “La vostra battaglia è anche la mia”, ha scritto in un messaggio letto in sala, suscitando applausi e commenti positivi. Molti delegati hanno sottolineato quanto sia importante collegare la lotta dei lavoratori con quella per il clima.
La sua presenza alle prossime mobilitazioni viene vista come un segnale forte di attenzione dall’estero. “Non siamo soli”, ha confidato un delegato della logistica durante una pausa. “Il mondo ci guarda e ci sostiene”.
Palestina e il silenzio che pesa
Non sono mancati riferimenti alla scena internazionale. Diversi interventi hanno denunciato quello che hanno definito “il genocidio del popolo palestinese”, criticando il silenzio della comunità internazionale. “Non possiamo restare fermi mentre si spendono miliardi in armamenti e si calpestano i diritti umani”, ha detto una rappresentante della sanità.
Per i promotori della mobilitazione, il legame tra spesa militare e tagli al welfare non riguarda solo l’Italia, ma è parte di un problema globale. Lo slogan scelto dall’Usb per la piattaforma è netto: “Fermare la guerra e cambiare l’Italia”, con salari più alti, pensioni dignitose e investimenti pubblici nei servizi essenziali.
Verso lo sciopero del 28 novembre
La chiusura dei lavori ha confermato la linea della segreteria nazionale: sciopero generale il 28 novembre e manifestazione nazionale a Roma il giorno dopo. Nei prossimi mesi, spiegano dall’Usb, si terranno assemblee territoriali e iniziative per coinvolgere più lavoratori possibili.
“Non vogliamo più che il lavoro venga sacrificato in nome del profitto e della guerra”, hanno ribadito i portavoce. La sfida si sposta ora nelle piazze: la mobilitazione d’autunno promette di essere ampia e trasversale, con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito pubblico le condizioni di chi lavora in Italia.
