Il gas sale a 31,6 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas sale a 31,6 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Il gas sale a 31,6 euro: cosa significa per il mercato europeo?

Giada Liguori

Novembre 3, 2025

Milano, 4 giugno 2024 – Il prezzo del gas naturale è partito in rialzo questa mattina sulla piazza Ttf di Amsterdam, con un aumento dell’1,84% che ha portato i contratti future di dicembre a quota 31,6 euro al MWh. Un segnale che, secondo gli operatori, riflette le tensioni ancora vive sui mercati energetici europei, sempre attenti agli sviluppi geopolitici e alla domanda stagionale.

Gas naturale in rialzo: i dati della mattina

Alle 9, all’avvio delle contrattazioni sulla borsa olandese Ttf, il punto di riferimento europeo per il gas, i future di dicembre hanno subito mostrato un rialzo rispetto alla chiusura di ieri. Il prezzo di 31,6 euro al megawattora indica una prudenza da parte degli investitori, che tengono d’occhio sia le scorte sul continente sia le notizie dal fronte russo-ucraino. “Il mercato resta molto sensibile alle novità sulle forniture – ha spiegato un analista di Refinitiv Energy – e la volatilità potrebbe continuare nelle prossime settimane”.

Perché i prezzi salgono: forniture e clima

Gli esperti spiegano che l’aumento è dovuto a più fattori. Da una parte, le temperature più basse del previsto in alcune zone del Nord Europa stanno facendo salire la domanda di riscaldamento. Dall’altra, restano dubbi sulle forniture dalla Russia e sulle rotte alternative, come quelle via Norvegia o attraverso il Mediterraneo. “Le scorte europee sono ancora sopra la media stagionale, ma il mercato teme possibili interruzioni improvvise”, racconta un trader milanese che segue da vicino i future sul gas.

Cosa significa per famiglie e imprese

Il rialzo del prezzo del gas si ripercuote sulle bollette di famiglie e aziende. In Italia, secondo i dati Arera aggiornati a maggio, il costo medio per i clienti domestici in tutela è intorno ai 90 centesimi al metro cubo, ma anche piccoli movimenti sui mercati internazionali possono incidere rapidamente sulle tariffe finali. “Ogni aumento si traduce in una maggiore pressione sui costi energetici delle imprese”, sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato Energia. Per ora, però, non ci sono segnali di emergenza: le riserve nei siti di stoccaggio italiani restano solide, sopra l’80% della capacità totale.

Tra geopolitica e domanda globale

Lo scenario internazionale resta complicato. Le tensioni tra Russia e Ucraina continuano a influenzare i flussi verso l’Europa centrale. Intanto, la domanda dall’Asia – in particolare dalla Cina – mantiene alta la competizione per il gas liquefatto (LNG). “La situazione è in continuo cambiamento – ammette una fonte del Ministero della Transizione Ecologica – e ogni variazione nei flussi può avere effetti immediati sui prezzi”. Solo nelle prossime settimane si capirà se il trend al rialzo proseguirà o se ci sarà una stabilizzazione.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Guardando avanti, gli operatori prevedono una fase di instabilità almeno fino all’inizio dell’autunno. Le previsioni del tempo per l’estate saranno decisive: un’ondata di caldo potrebbe ridurre la domanda di gas per il riscaldamento, ma aumentare quella per la produzione elettrica legata ai condizionatori. “Tutto dipenderà dal clima e dagli sviluppi geopolitici”, ribadisce l’analista di Refinitiv. Intanto, il prezzo del gas resta sotto la lente sia delle autorità europee sia degli operatori industriali.

In sintesi, la giornata si apre con un segnale chiaro dai mercati: il gas naturale torna a salire sulla piazza Ttf di Amsterdam, mentre l’Europa si prepara a gestire un periodo ancora incerto sul fronte energetico.