Roma, 3 novembre 2025 – Italia Viva non ha ancora deciso come voterà al referendum sulla giustizia che si terrà il mese prossimo in tutta Italia. La linea del partito di Matteo Renzi è stata spiegata oggi da Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera, durante un intervento a “Un Giorno da Pecora” su Radio Rai Uno. “Stiamo ancora valutando e discutendo. Serve una riforma, certo, ma così com’è rischia di fare il contrario di quello che si vuole: rafforzare i pm o risultare inutile”, ha detto Boschi, lasciando intendere che la scelta finale arriverà solo dopo un confronto più approfondito nel partito.
Italia Viva e il nodo della giustizia
Il referendum, che vuole cambiare alcuni punti chiave della giustizia italiana, è al centro del dibattito politico da settimane. Italia Viva, forza di centro spesso decisiva in Parlamento, si trova davanti a una decisione difficile. Da una parte, la necessità di riformare la giustizia è riconosciuta come “urgente” dalla stessa Boschi; dall’altra, il testo proposto solleva dubbi sulla sua efficacia reale. “Non possiamo permetterci una riforma che sia solo di facciata”, ha confidato una fonte vicina al gruppo.
Le perplessità di Boschi
Per la capogruppo di Italia Viva, il rischio più grande è quello di “rafforzare i pm”, cioè i pubblici ministeri, invece di riequilibrare i rapporti tra accusa e difesa nei processi. Un timore che condividono anche altri esponenti dell’opposizione e parte della magistratura. “Serve una riforma vera, non un compromesso che lascia tutto com’è o addirittura peggiora la situazione”, ha aggiunto Boschi durante la trasmissione. Il riferimento è alle norme sulla separazione delle carriere e alla composizione del Consiglio Superiore della Magistratura, due dei punti più contestati del quesito referendario.
Il dibattito interno e cosa succederà
Dentro Italia Viva la discussione è ancora aperta. Alcuni deputati spingono per un sì deciso alla riforma, altri vogliono modifiche importanti prima di dare il via libera. “Ci sono opinioni diverse nel gruppo – ha ammesso un parlamentare anonimo – e non è escluso che si arrivi a una posizione mista, magari con libertà di voto”. La decisione definitiva dovrebbe arrivare entro la prossima settimana, quando è previsto un incontro tra i vertici del partito.
Il quadro politico e le reazioni
Il referendum è stato promosso da una parte della maggioranza e sostenuto anche da alcune forze dell’opposizione. Il Partito Democratico si è detto favorevole, con qualche riserva tecnica; Fratelli d’Italia e Lega hanno lanciato una campagna per il sì. Il Movimento 5 Stelle si mostra più prudente, sottolineando la necessità di “non indebolire la magistratura”. In questo scenario, la posizione di Italia Viva potrebbe essere decisiva, soprattutto nelle regioni dove il consenso è più incerto.
Cosa dicono gli esperti e l’umore degli elettori
Secondo alcuni costituzionalisti, come Giovanni Guzzetta dell’Università di Roma Tor Vergata, “il testo del referendum presenta ambiguità che potrebbero causare effetti inattesi”. Anche tra gli elettori si avverte incertezza: stamattina, nei bar del centro di Roma, si discuteva animatamente. “Non ho ancora capito se cambierà davvero qualcosa”, ha detto un pensionato in fila davanti a una tabaccheria in via Nazionale.
Verso il voto: cosa aspettarsi
Il referendum si terrà domenica 1 dicembre, con i seggi aperti dalle 7 alle 23. La campagna elettorale entrerà nel vivo nei prossimi giorni: manifesti, dibattiti in tv e incontri pubblici sono già in programma in varie città. Per ora però resta il punto interrogativo su come voterà Italia Viva. Solo dopo il confronto interno – e forse dopo qualche modifica al testo – arriverà la decisione finale. Nel frattempo, il dibattito sulla giustizia continua a tenere banco in Parlamento e tra i cittadini.
 