Cape Canaveral, 3 novembre 2025 – Blue Origin ha portato a termine con successo il test a Terra dei motori di New Glenn, il nuovo razzo nato dall’idea di Jeff Bezos. L’accensione è avvenuta nella notte italiana, sulla piattaforma di lancio 36 della base spaziale di Cape Canaveral, in Florida. Un passaggio cruciale, che apre la strada al primo lancio operativo previsto per metà novembre. La missione, chiamata Escapade e commissionata dalla Nasa, porterà due satelliti su Marte per studiare la magnetosfera del pianeta e l’interazione tra vento solare e atmosfera marziana.
New Glenn si prepara al grande debutto
Alle 21:47 locali, i sette motori BE-4 del primo stadio di New Glenn si sono accesi per circa 40 secondi, mentre il razzo – alto 98 metri e dal peso notevole – restava ben fermo sulla rampa. Un boato ha fatto tremare la costa atlantica della Florida, mentre le luci della base illuminavano la sagoma blu e bianca del vettore. “Questo è un passo fondamentale per dimostrare che il sistema è affidabile prima del volo inaugurale”, ha detto un portavoce di Blue Origin ai giornalisti presenti.
Il cosiddetto test statico serve a controllare come rispondono motori e sistemi di controllo in condizioni reali, ma senza rischiare un vero decollo. Solo dopo questa prova, la Nasa potrà dare l’ok definitivo al lancio di Escapade, previsto tra il 10 e il 20 novembre (la data esatta non è stata ancora resa nota).
New Glenn: potenza e riutilizzabilità
New Glenn è il razzo più potente mai costruito da Blue Origin. Può portare fino a 45 tonnellate in orbita bassa terrestre, una capacità che lo mette a confronto diretto con il Falcon Heavy di SpaceX. Il primo stadio è pensato per essere riutilizzabile: una volta finita la spinta iniziale, torna a Terra e atterra in verticale su una piattaforma galleggiante nell’oceano Atlantico. Una manovra già collaudata da SpaceX, ma che Blue Origin deve ancora dimostrare su larga scala.
Il debutto di New Glenn era avvenuto lo scorso 16 gennaio con un volo di prova che aveva messo in orbita un prototipo di satellite. Questa volta, però, si parla del primo lancio vero e proprio, con una posta in gioco molto più alta, soprattutto perché la Nasa punta molto su Escapade.
Escapade: due satelliti in viaggio verso Marte
A bordo ci saranno due satelliti gemelli della missione Escapade (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers), pensati per svelare i segreti della magnetosfera marziana. Gli strumenti a bordo misureranno come il vento solare – un flusso continuo di particelle cariche dal Sole – interagisce con l’atmosfera sottile di Marte.
“Vogliamo capire meglio perché Marte ha perso quasi tutto il suo campo magnetico e come questo ha influenzato l’evoluzione del pianeta”, ha detto Jim Green, ex chief scientist della Nasa, durante una conferenza stampa a Houston. I dati raccolti potrebbero chiarire come le radiazioni solari abbiano eroso l’atmosfera marziana nel corso dei millenni.
La sfida tra i giganti dello spazio privato
Il successo del test a Terra è un altro capitolo della gara tra i big dell’aerospazio privato. Da una parte c’è Blue Origin, con il suo approccio “passo dopo passo” e l’obiettivo di abbassare i costi dei lanci grazie alla riutilizzabilità; dall’altra SpaceX, che negli ultimi anni ha già portato astronauti e carichi scientifici sulla Stazione Spaziale Internazionale e oltre.
Fonti interne dicono che Blue Origin punta a fare almeno tre lanci operativi di New Glenn entro la fine del 2026. “Siamo solo all’inizio”, ha detto un ingegnere coinvolto nel progetto. Ma la pressione è forte: ogni ritardo o problema potrebbe far perdere la fiducia della Nasa e degli altri clienti.
Verso il lancio: ultimi controlli
Nei prossimi giorni, i tecnici analizzeranno i dati del test statico per escludere problemi. Solo dopo arriverà il via libera definitivo. Se tutto andrà come previsto, New Glenn potrebbe decollare con la missione Escapade già nella prima metà di novembre, segnando una nuova tappa nell’esplorazione robotica di Marte e nella corsa commerciale allo spazio profondo.
 