New York, 3 novembre 2025 – L’indice Ism manifatturiero degli Stati Uniti, che misura lo stato di salute del settore industriale americano, ha chiuso ottobre a 48,7 punti. Un calo più netto del previsto: gli esperti si aspettavano un dato intorno a 49,5. Il risultato, reso noto lunedì alle 16 ora italiana, conferma le difficoltà che il comparto sta vivendo da tempo.
Ism manifatturiero sotto le attese: segnale di rallentamento
Il dato di ottobre, diffuso dall’Institute for Supply Management (Ism), segna un passo indietro rispetto a settembre e resta sotto la soglia critica di 50 punti, che separa crescita e contrazione. Wall Street puntava a una ripresa lieve, ma il dato ha deluso. “Il settore soffre ancora per la domanda interna debole e le incertezze sul commercio globale”, ha spiegato Timothy Fiore, presidente del comitato Ism per il manifatturiero.
Domanda debole e incertezze globali frenano la ripresa
Dal report emerge che la flessione dell’indice Ism manifatturiero deriva soprattutto da una domanda che stenta a decollare, sia in patria che all’estero. Le aziende parlano di ordini in calo e investimenti messi in pausa. “I clienti aspettano, vogliono vedere segnali chiari prima di muoversi”, ha raccontato un manager del settore auto a Detroit. Solo pochi settori, come farmaceutico e alimentare, resistono meglio, ma il quadro generale resta fragile.
Mercati in tensione: reazioni immediate
Il dato ha avuto un impatto rapido sui mercati. Il dollaro ha perso terreno contro euro e yen subito dopo l’annuncio, mentre le borse americane hanno aperto in rosso. “Gli investitori temono che la debolezza della manifattura possa trascinare giù anche altri settori”, ha commentato Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics. In Borsa, titoli come Caterpillar e General Electric hanno perso tra l’1% e il 2% nelle prime ore.
Prospettive incerte: la contrazione continua
Gli analisti guardano al futuro con prudenza. Un valore sotto 50 per l’indice Ism manifatturiero significa che la contrazione va avanti da oltre un anno, interrotta solo da brevi pause. “Finché non torneranno ordini e produzione in crescita stabile, non si potrà parlare di inversione di rotta”, ha detto Fiore in conferenza stampa. C’è chi avverte che la Federal Reserve potrebbe rivedere la politica sui tassi se la situazione peggiora.
Nel cuore dell’industria: preoccupazioni tra imprenditori e lavoratori
Nelle regioni più legate alla manifattura – dall’Ohio all’Illinois – la notizia non è passata inosservata. “Ci aspettavamo un autunno migliore, invece i segnali restano negativi”, ha raccontato John Miller, piccolo imprenditore metalmeccanico a Cleveland. I sindacati chiedono misure per proteggere i posti di lavoro e rilanciare gli investimenti pubblici sulle infrastrutture. “Non possiamo permetterci altre perdite di lavoro”, ha detto Mary Sanchez della United Steelworkers.
Tutti gli occhi puntati sulle prossime rilevazioni
Il prossimo appuntamento con l’indice Ism manifatturiero è a inizio dicembre. Tutti aspettano almeno un segnale di stabilità, o un rallentamento nel calo. Intanto, il dato di ottobre conferma che la manifattura americana attraversa una fase delicata, tra incertezze globali e domanda interna ancora fiacca. Solo nei prossimi mesi si capirà se è una pausa momentanea o l’inizio di un periodo più difficile per l’industria degli Stati Uniti.
