Ferrari registra un balzo nei ricavi e nell’utile netto del trimestre

Ferrari registra un balzo nei ricavi e nell'utile netto del trimestre

Ferrari registra un balzo nei ricavi e nell'utile netto del trimestre

Giada Liguori

Novembre 4, 2025

Maranello, 4 novembre 2025 – La Ferrari chiude il terzo trimestre del 2025 con un bottino di 1,76 miliardi di euro in ricavi netti, segnando un aumento del 7,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A Maranello, dove sono arrivati i dati questa mattina, si registra anche un altro segnale di forza: le consegne hanno toccato quota 3.401, solo 18 in più rispetto al 2024, ma abbastanza per confermare la tendenza positiva del Cavallino.

Ferrari, numeri solidi e utili in crescita

Guardando nel dettaglio, l’utile operativo arriva a 503 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto al terzo trimestre 2024. Il margine operativo resta stabile al 28,4%, mentre l’utile netto si porta a 382 milioni, con un aumento del 2%. Secondo gli esperti del settore, questi risultati raccontano di una gestione attenta dei costi e di una domanda che tiene bene nei mercati chiave.

Nessuna novità sui target per il 2025: la Ferrari aveva già alzato le aspettative durante il recente Capital Markets Day. La strategia resta solida, anche alla luce dei numeri appena pubblicati. “Andiamo avanti con convinzione e con una visione chiara”, ha detto il CEO Benedetto Vigna in una nota.

Vigna: “Crescita sostenibile e libertà di scelta”

Nel corso della presentazione, Vigna ha rimarcato che il gruppo si muove su una strada definita, pensata per il lungo termine, puntando a una crescita sostenibile fino al 2030. Un traguardo che passa anche dalla capacità di adattarsi a un mercato auto in rapida evoluzione.

“Sul fronte prodotti – ha spiegato – vogliamo offrire ai clienti la massima libertà di scelta sulle motorizzazioni”. Un chiaro riferimento alla strategia multi-tecnologica della Ferrari, che affianca ai motori tradizionali soluzioni ibride e, più di recente, elettriche.

Il CEO ha poi ribadito che la tecnologia elettrica, rappresentata dalla Ferrari Elettrica, sarà un nuovo punto di forza e di innovazione. Un messaggio diretto sia agli investitori sia agli appassionati, in un momento in cui l’auto deve fare i conti con la sfida della transizione energetica.

Ferrari mantiene il passo nei mercati di lusso

I risultati del terzo trimestre confermano la posizione della Ferrari nel segmento del lusso. Fonti interne segnalano una domanda ancora alta, soprattutto in Europa e Nord America, con liste di attesa che in alcuni casi superano i dodici mesi. A Maranello si respira un cauto ottimismo: “Il portafoglio ordini è solido”, dicono dal quartier generale.

Gli analisti sottolineano come la crescita non sia solo legata alle consegne, ma anche a un mix di prodotti favorevole e a una politica dei prezzi ben calibrata. “Ferrari mantiene margini alti grazie alla sua esclusività”, commenta un operatore finanziario milanese raggiunto nel pomeriggio.

L’elettrico è la vera sfida per il futuro

La vera novità riguarda però il cammino verso l’elettrificazione. La Ferrari Elettrica, attesa sul mercato nei prossimi mesi, è una scommessa importante per il futuro del marchio. “Da leader, sentiamo il dovere di guidare l’innovazione”, ha ribadito Vigna. L’obiettivo è unire prestazioni e sostenibilità, senza perdere l’identità che ha reso celebre il Cavallino nel mondo.

Secondo fonti vicine al progetto, i primi prototipi della nuova vettura elettrica sono già in fase avanzata di test sulla pista privata di Fiorano. I tecnici stanno lavorando sull’autonomia e sulla dinamica di guida, aspetti fondamentali per convincere anche i clienti più legati alla tradizione.

Ferrari guarda al futuro con fiducia

In attesa del bilancio annuale, previsto per febbraio, la Ferrari si presenta agli ultimi mesi del 2025 con i conti in ordine e una strategia chiara. La sfida dell’elettrico resta sullo sfondo, ma a Maranello sembrano pronti ad affrontarla senza strappi. “Abbiamo le idee chiare”, ha confidato un dirigente uscendo dalla riunione poco dopo le 11. Per ora, i numeri gli danno ragione.