Investitori esteri: l’Italia si conferma un porto sicuro

Investitori esteri: l'Italia si conferma un porto sicuro

Investitori esteri: l'Italia si conferma un porto sicuro

Giada Liguori

Novembre 4, 2025

Trieste, 4 novembre 2025 – L’Italia resta una delle mete preferite dagli investitori stranieri in Europa. Lo ha ribadito oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo messaggio inviato a Selecting Italy, l’evento organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia. La manifestazione, partita questa mattina a Trieste, ha riunito istituzioni, imprenditori e accademici per parlare di crescita economica e innovazione.

Gli investimenti esteri volano: i dati del 2024 e i primi mesi del 2025

Urso ha messo in luce come gli investimenti diretti esteri (IDE) in Italia siano cresciuti del 5% nel 2024, mentre in Europa la media è calata del 5%. Un segnale chiaro, secondo il ministro, della “ritrovata credibilità internazionale” del nostro Paese. Solo nei primi quattro mesi del 2025, gli IDE hanno superato i 20,7 miliardi di euro, mentre nel 2024 l’Italia ha raggiunto i 35 miliardi, conquistando il primato nell’Eurozona per gli IDE greenfield – cioè gli investimenti in nuovi impianti o attività produttive.

“Questi numeri raccontano un’Italia che si rafforza”, ha detto Urso. “Siamo al settimo posto in Europa, grazie soprattutto alla stabilità del Governo, che resta la prima certezza per chi vuole investire”. Il riferimento è alle politiche di continuità e alle riforme che negli ultimi mesi hanno creato un clima di fiducia tra gli investitori stranieri.

Governance e filiere locali: la chiave del successo italiano

Il ministro ha poi sottolineato il “ruolo chiave della governance” per attirare capitali esteri. Urso ha spiegato che gli investitori puntano sempre di più a costruire filiere locali solide, con una stretta collaborazione tra imprese, centri di ricerca e università. “Significa spingere su innovazione, sostenibilità e integrazione”, ha detto, ricordando che la crescita deve essere “più inclusiva e distribuita”.

Durante l’evento, diversi ospiti hanno ribadito l’importanza di rafforzare i legami tra il tessuto produttivo locale e le multinazionali. Un tema che riguarda da vicino il Friuli Venezia Giulia, dove – secondo i dati della Regione – nell’ultimo anno sono partiti oltre venti nuovi progetti con capitale estero, generando posti di lavoro importanti.

Incentivi e sostegni: il Governo mette in campo le risorse

Urso ha poi elencato i “molti strumenti messi a disposizione dal Governo” per sostenere questi processi. Si parla di incentivi fiscali per l’innovazione, fondi per la formazione specialistica e misure dedicate alle start-up tecnologiche. “L’obiettivo”, ha spiegato, “è una crescita non solo in quantità, ma anche di qualità, capace di creare valore e posti di lavoro stabili”.

Fonti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy anticipano che nei prossimi mesi arriveranno nuove iniziative per attrarre investimenti nei settori della transizione energetica e della digitalizzazione. Un percorso pensato per consolidare il ruolo dell’Italia come uno dei poli europei dell’industria avanzata.

Trieste, crocevia di innovazione e sviluppo

Non è un caso che Selecting Italy si svolga proprio a Trieste. La città, che ospita molti enti di ricerca e un porto strategico sull’Adriatico, è un esempio concreto di come l’incontro tra pubblico e privato possa spingere lo sviluppo. Nel corso della giornata sono previsti incontri con delegazioni straniere e tavoli di lavoro su infrastrutture, green economy e formazione.

“L’Italia sta confermando di essere una destinazione affidabile per gli investitori stranieri”, ha concluso Urso. Una fiducia che, almeno dai dati emersi oggi, trova solide conferme e guarda con ottimismo al futuro.