Milano, 4 novembre 2025 – Piazza Affari apre la giornata in rosso. Alle 9:05, l’indice Ftse Mib perde l’1,03%, fermandosi a 42.779 punti. Un inizio che tradisce la cautela degli investitori, in una giornata carica di dubbi, tra tensioni internazionali e scenari incerti sul fronte interno.
Ftse Mib parte in calo: i numeri della mattina
Dopo una settimana turbolenta, caratterizzata da alti e bassi legati alle tensioni geopolitiche e all’attesa per le mosse delle banche centrali, il principale indice della Borsa di Milano continua a mostrare segni di nervosismo. “Stiamo assistendo a prese di beneficio dopo i rialzi delle scorse settimane,” spiega un trader di una banca d’affari milanese. Il mercato aspetta “segnali più chiari da Federal Reserve e BCE”.
In apertura, il settore bancario è stato tra i più colpiti. Titoli come Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno subito cali, mentre anche l’energia è partita male. Eni e Saipem hanno subito il contraccolpo delle oscillazioni del prezzo del petrolio, scosso dai recenti movimenti sui mercati internazionali.
Il quadro internazionale e le reazioni del mercato
Il contesto globale resta incerto e sotto osservazione. Gli investitori seguono con attenzione le prossime decisioni delle banche centrali: la Federal Reserve ha appena confermato i tassi, mentre la BCE monitora con attenzione l’inflazione nell’Eurozona. “Il timore è che la crescita globale rallenti,” commenta un analista di Piazza Affari. E questa paura spinge molti a scegliere posizioni più prudenti.
Non mancano poi le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e i dati economici cinesi, fonte di ulteriori preoccupazioni. Nelle sale operative di Milano, l’atmosfera è tesa. Molti gestori preferiscono restare liquidi o puntare su asset più sicuri, almeno fino a quando non arriveranno segnali più chiari dal panorama internazionale.
I titoli sotto pressione e i settori in difficoltà
Tra i peggiori in avvio ci sono alcune blue chip nei settori finanziario e industriale. Stellantis ha perso oltre l’1%, mentre anche Generali e Enel hanno mostrato debolezza nei primi scambi. Il comparto tecnologico, invece, sembra resistere meglio, grazie ai risultati trimestrali pubblicati recentemente che limitano le perdite.
Gli esperti notano come la giornata sia simile a quella delle altre grandi piazze europee. Francoforte e Parigi hanno aperto in rosso, anche se con cali meno marcati rispetto a Milano. “I mercati sono sempre più collegati,” spiega un gestore contattato da alanews.it, “e questo fa amplificare le reazioni agli eventi esterni”.
Cosa aspettarsi nelle prossime ore
Nel corso della mattinata sono attesi dati economici importanti dall’Eurozona e dagli Stati Uniti, che potrebbero spostare gli equilibri degli indici. Gli occhi restano puntati sulle mosse delle banche centrali e sugli aggiornamenti che arriveranno dalle trimestrali. “Il mercato vuole certezze,” ammette un broker milanese, “ma per ora regna la prudenza”.
Nella storica sede di via Filodrammatici, l’atmosfera è quella tipica dei giorni difficili: sguardi fissi sui monitor, telefoni che squillano a ripetizione, qualche parola scambiata a bassa voce tra colleghi. Solo con i dati in arrivo dagli Stati Uniti nel pomeriggio si capirà se la giornata potrà chiudersi con un recupero o se invece prevarrà la debolezza.
Per ora, il quadro è chiaro: Ftse Mib apre in calo dell’1,03% a 42.779 punti, con gli investitori che scelgono di giocare in difesa, in attesa di segnali più netti dall’economia e dalla geopolitica.
