Roma, 4 novembre 2025 – Un crollo improvviso alla Torre dei Conti, nel cuore di Roma, ha tenuto la città con il fiato sospeso per oltre undici ore. Ieri mattina, intorno alle 11:20, durante i lavori di ristrutturazione, una parte della struttura è ceduta in largo Corrado Ricci, a pochi passi dai Fori Imperiali. Cinque operai coinvolti, uno di loro – Octay Stroici, 66 anni, di origine rumena – è rimasto intrappolato sotto le macerie fino a tarda sera. Solo alle 22:30 i soccorritori sono riusciti a tirarlo fuori vivo, tra gli applausi delle squadre di emergenza e dei presenti. Le sue condizioni restano gravi.
Ore drammatiche per il salvataggio di Stroici
Octay Stroici è stato trovato cosciente, dopo ore sotto i detriti. Ha parlato con i vigili del fuoco, rispondendo anche alle loro domande. “Non si dava per vinto, continuava a parlare con noi”, ha raccontato uno dei pompieri impegnati nelle operazioni. Ma appena è salito sull’ambulanza, diretta all’ospedale Umberto I, ha avuto un arresto cardiaco. I medici lo hanno rianimato a bordo, mentre la polizia apriva la strada nel traffico del centro. La prognosi rimane riservata: “Le condizioni sono critiche”, dicono dall’ospedale.
Sul posto hanno lavorato circa 140 persone tra vigili del fuoco, polizia e sanitari. L’area è ancora sotto sequestro, mentre si sta mettendo in sicurezza. La procura di Roma ha aperto un’indagine per capire cosa sia successo.
Il racconto dei superstiti e la dinamica del crollo
Tra i feriti anche Gaetano La Manna, 64 anni, dimesso questa mattina dall’ospedale San Giovanni con otto giorni di prognosi per un trauma cranico. “Ho sentito un botto fortissimo, poi tutto è venuto giù”, ha detto uscendo dal pronto soccorso, sostenuto dalla moglie Lina e dalla nuora. La Manna si era riparato sotto un arco: “Forse è stato quello a salvarmi”, ha ammesso.
Le prime ricostruzioni parlano di un cedimento iniziale al contrafforte centrale del lato sud della torre, che ha fatto crollare parte del basamento. Qualche ora dopo, un secondo crollo ha coinvolto il vano scala e il solaio di copertura. Proprio in quel momento i vigili del fuoco stavano cercando di estrarre Stroici. Una valanga di calcinacci li ha investiti, ma fortunatamente nessuno si è fatto male.
Le indagini sulla sicurezza e la risposta delle istituzioni
La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha spiegato che, prima di iniziare i lavori, erano state fatte tutte le verifiche strutturali e prove di carico: “Le condizioni di sicurezza erano garantite”, si legge nella nota diffusa ieri sera. Il cantiere faceva parte del progetto Pnrr ‘Caput Mundi’, con un finanziamento di circa 400mila euro destinati alla bonifica dall’amianto e agli interventi preliminari. I lavori erano partiti a giugno 2025 e stavano per concludersi.
Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, presente durante i soccorsi, ha detto che “la priorità era salvare la vita dell’operaio”. Ha aggiunto che i vigili del fuoco sono riusciti a far respirare Stroici durante l’attesa: “Un’operazione lunga e delicata, ma non ci siamo mai fermati”.
La procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose. Sarà nominato un consulente tecnico per ricostruire l’incidente. Tra le ipotesi al vaglio c’è un cedimento interno della struttura.
Testimoni e reazioni in strada
Sul posto sono arrivate pattuglie della Polizia Locale del I Gruppo Centro Storico. Il traffico su via dei Fori Imperiali è stato deviato per far passare i mezzi di soccorso. Tra i presenti anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Una cameriera di un ristorante vicino ha raccontato: “Ho visto un operaio cadere, c’era fumo dappertutto. Sono sconvolta, li vedo lavorare qui ogni mattina”.
La storia della Torre dei Conti
La Torre dei Conti si trova nel rione Monti, su un’area che un tempo ospitava un tempio dedicato alla dea Telles. Costruita nell’858 da Pietro dei Conti di Anagni, ha superato secoli di terremoti e restauri. Dopo il sisma del 1349 fu abbandonata fino al 1620. Nel Novecento ha ospitato la Federazione nazionale arditi d’Italia; dal 1938 è sede del mausoleo del generale Alessandro Parisi.
Chiusa al pubblico dal 2007, la torre era oggetto di lavori finanziati dal Pnrr per restituirla alla città. Ora resta il dolore per l’incidente e la domanda su cosa abbia causato il crollo in uno dei luoghi più simbolici della capitale.
