Milano, 4 novembre 2025 – Il prezzo dell’oro ha segnato un leggero calo stamattina sui principali mercati delle materie prime. Il metallo prezioso si è fermato a 3.978,74 dollari l’oncia per la consegna immediata, con un ribasso dello 0,57%. Sul fronte dei futures, il contratto dicembre (Comex) ha chiuso a 3.988,20 dollari l’oncia, in calo dello 0,64%. Per gli operatori di Piazza Affari, questi numeri riflettono le incertezze che stanno attraversando gli investitori in un momento delicato dal punto di vista economico e geopolitico.
Oro in calo, cosa sta succedendo
La discesa dell’oro spot è iniziata fin dalle prime ore della giornata, inserendosi in un quadro di forte oscillazione che ha segnato le ultime settimane. Gli esperti di Intesa Sanpaolo vedono nella rottura della soglia dei 4.000 dollari un segnale chiaro: la domanda di beni rifugio sta rallentando. “Gli investitori stanno rivedendo le loro posizioni dopo i dati economici Usa degli ultimi giorni”, spiega un trader milanese contattato poco dopo le 9.30. In particolare, i dati sull’occupazione negli Stati Uniti, usciti venerdì e migliori del previsto, hanno rafforzato il dollaro e tolto un po’ di brillantezza all’oro come bene protettivo.
Mercati globali, tra prudenza e scambi cauti
A Londra, nella storica sede del London Bullion Market Association, la mattinata è trascorsa tra scambi lenti e telefonate concitate. “Non si avverte panico, ma di certo c’è prudenza”, racconta un operatore che segue i flussi tra Europa e Asia. Anche a New York, dove il Comex è il punto di riferimento per i futures sull’oro, la giornata è partita con volumi nella norma e prezzi in lieve calo. Secondo i primi dati raccolti da Bloomberg, la domanda fisica in Asia – soprattutto in Cina e India – rimane robusta, ma non basta a bilanciare la pressione al ribasso proveniente dai mercati occidentali.
Inflazione, tassi e tensioni internazionali: il quadro che pesa
Il calo dell’oro arriva in un momento di attesa per le prossime mosse delle banche centrali. La Federal Reserve, pochi giorni fa, ha lasciato i tassi fermi, ma ha ribadito l’attenzione sull’andamento dell’inflazione. “Il mercato si aspetta una pausa nel ciclo di inasprimento”, spiega un analista di Goldman Sachs. Però il clima resta incerto: le tensioni in Medio Oriente e le elezioni americane all’orizzonte tengono alta la guardia tra gli investitori. In questa situazione, l’oro, tradizionalmente rifugio sicuro, sembra perdere un po’ del suo fascino, almeno per ora.
Prezzi in calo e scenari a breve termine
Rispetto ai picchi di ottobre, quando ha superato i 4.100 dollari l’oncia, il prezzo dell’oro ha perso circa il 3%. Secondo gli esperti di UBS, questa tendenza potrebbe continuare nelle prossime settimane, a meno che non arrivino nuovi segnali di tensione geopolitica o dati economici peggiori del previsto. “Il supporto tecnico si trova intorno ai 3.950 dollari”, dice un analista tecnico contattato da alanews.it. Solo un calo deciso sotto questa soglia potrebbe aprire la strada a ribassi più marcati.
Gli investitori italiani restano cauti
Anche a Piazza Affari la mattinata è stata all’insegna della prudenza, soprattutto tra chi opera con ETF sull’oro. “Molti clienti preferiscono aspettare e vedere come si muovono i mercati”, racconta una consulente finanziaria di una banca milanese di primo piano. L’atmosfera generale è di calma: pochi scossoni, più voglia di liquidità e occhi puntati sulle mosse delle banche centrali.
Cosa aspettarsi nelle prossime settimane
In breve, il calo del prezzo dell’oro che vediamo oggi è il risultato di un equilibrio fragile tra dati economici e tensioni internazionali. Gli operatori restano con il fiato sospeso, pronti a reagire alle decisioni delle banche centrali e agli sviluppi geopolitici. Solo allora si capirà se questa fase di debolezza sarà temporanea o se segnerà l’inizio di una correzione più profonda nel mercato delle materie prime.
