Borsa europea in avvio incerto: Londra segna un -0,3%

Borsa europea in avvio incerto: Londra segna un -0,3%

Borsa europea in avvio incerto: Londra segna un -0,3%

Giada Liguori

Novembre 5, 2025

Milano, 5 novembre 2025 – I mercati azionari europei hanno iniziato la giornata in rosso, con un calo che ha coinvolto le principali piazze finanziarie del Vecchio continente. Alle 9, la Borsa di Francoforte ha fatto segnare la performance peggiore, perdendo lo 0,7%. Dietro di lei, Parigi e Madrid hanno ceduto lo 0,6%, mentre Amsterdam ha lasciato sul terreno lo 0,4%. Più contenuta la flessione di Londra, che ha aperto in calo dello 0,3%. Un avvio segnato dall’incertezza che pervade gli investitori, in un clima internazionale ancora agitato e in attesa dei prossimi dati macroeconomici.

Borse europee in rosso: Francoforte guida la discesa

La mattinata sui mercati europei è partita con il segno meno. A far da traino negativo è stata la Borsa di Francoforte, dove il Dax ha perso lo 0,7% nei primi scambi. Un risultato che non sorprende gli addetti ai lavori. “Il clima resta prudente, pesano le incertezze legate alle politiche monetarie e alle tensioni geopolitiche”, ha spiegato un analista di una banca tedesca. Anche a Parigi, il Cac40 ha aperto in calo dello 0,6%, mentre a Madrid l’Ibex35 ha seguito la stessa strada.

Secondo alcuni operatori sentiti in apertura, il sentiment è ancora fragile. “Gli investitori aspettano segnali più chiari dalla Federal Reserve e dalla Banca Centrale Europea”, ha confidato un gestore milanese poco dopo l’avvio delle contrattazioni. Le ultime settimane si sono caratterizzate per una volatilità alta, con forti oscillazioni da un giorno all’altro.

Amsterdam e Londra: perdite contenute, ma nessun segnale di calma

Ad Amsterdam la flessione è stata più leggera, con l’indice AEX in calo dello 0,4%. A Londra, il Ftse100 ha limitato le perdite allo 0,3%. “Il mercato britannico sembra meno esposto alle tensioni dell’Eurozona, ma resta comunque cauto”, ha commentato un trader della City.

Il quadro resta complicato: tra le preoccupazioni degli investitori ci sono le prospettive di crescita più lenta nell’area euro e il timore che l’inflazione resti sopra gli obiettivi delle banche centrali. “Non si vedono ancora segnali di inversione di tendenza”, ha ammesso un analista di ING a metà mattinata.

I motivi del calo: inflazione, tassi e tensioni geopolitiche

Dietro la debolezza delle Borse europee ci sono vari fattori. In primo piano, le attese sulle prossime mosse delle banche centrali. La Federal Reserve americana ha fatto capire che i tassi rimarranno alti più a lungo del previsto, mentre la BCE segue con attenzione l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona. “Il mercato teme che la stretta monetaria duri ancora”, ha spiegato un economista di Parigi.

A pesare sono anche le tensioni geopolitiche: il conflitto in Medio Oriente e le incertezze legate alla situazione in Ucraina continuano a condizionare il clima sui mercati. “Ogni nuova escalation rischia di far crescere la volatilità”, ha sottolineato un gestore spagnolo.

Tra prudenza e attesa: cosa dicono gli operatori

Nelle sale operative di Milano e Francoforte si respira prudenza. “Stiamo seguendo con attenzione i dati macro in arrivo oggi dagli Stati Uniti”, ha detto un broker italiano intorno alle 10. Gli operatori guardano anche alle trimestrali di alcune grandi società europee, che potrebbero influenzare l’andamento degli indici nel corso della giornata.

Le prime previsioni raccolte tra gli analisti indicano che la seduta potrebbe restare debole almeno fino all’apertura di Wall Street. Solo allora si capirà se il trend negativo continuerà o se ci sarà margine per un recupero. “Molto dipenderà dai dati sull’occupazione americana e da quello che diranno le banche centrali nelle prossime settimane”, ha concluso un esperto londinese.

In sintesi, la giornata sui mercati azionari europei si è aperta all’insegna della cautela, con ribassi diffusi e poche certezze all’orizzonte. Gli occhi restano puntati sulle mosse delle autorità monetarie e sugli sviluppi geopolitici che continuano a pesare sul morale degli investitori.